Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/405

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Perlafimilitudine che nacque delruo parlai- et diqnel dibcatrice acui fi cominciar dopo allui piacque Àcoftui fa miftier et noi uidice ne conlauoce ne penTando ancbora dun altro uero andare alaradice Diteli fé la luce onde fimfiora uoftra fubftanza rimarra conuoi etternalmente fi comella e ora Et re rimane ditene come poi che Tarete uiTibili rifatti effer pòra calueder nonui noi Come dapiu letifcia pinti et tratti ala fiata quei ebe uanno arota leuan lauoce et rallegran liatti Cofi alloration pronta et deuota 11 fanti cerchi moftrar nuoua giòia nel torneare et nella mira nota Qual fi lamenta perche qui fi moia peruiuer colafu non uide quiui lorifrigerio deletterna ploia Quel uno et due et tre che Tempre uiuc et regna Tempre intre et due et uno non circunTcnpto et tutto circunfcriuc Tre uolte era cantato daciaTcbuno diquelli Tpiriti contai melodia caogni merto Taria giufto muno Et io udi nela luce più dia del minor cerchio una uoce modefta PorTe cjual fu dalangelo amaria