Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/466

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Sterne lauoce deluerace amore che dice a IS/oyfe dife parlando io tifaro uedere ogni ualore Sterniimi tu ancora incominciando lalto preconio ebe grida larcbano diqui laguifo fourognaltro bando Et io udì perintellctto bumano et per au&oritadi allui concorde detuoi amori adio guarda ìlfourano /Via di ancor fé tu Tenti altre corde tirarti uerTo lui Ti ebe tu Tuone conquanti denti querto amor timorde Non fu latente lafandla intentione delaguglia dicrifto anzi maccorfi doue uoleamenar mia profeffione Pero rincominciai tutti quei morfi ebe poifon far locor uolger adio al lamia caritate fon concorfi Cbeleffere deimondo e leifer mio lamorte cbelfoftenne perebio uiua e quel ebe fpera ogni fedel comio Conlapredetta conofeenza uiua tratto manno delmar delamor torto et del diritto man porto allariua Lafronda onde fmfronda tutto lorto deiortolano etterno amio cotanto quanto dal lui allor dibene e porto Sicomio tacqui undolcilTimo canto rifono perlocielo et lamia donna dicea conlialtri fando fando fandlo