Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/65

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Vnpoco atteſe ét poi dachel fitace
     diſſel poeta ame non perder lora80
     ma parla et chiedi allui ſe piu tipiace
Ondio allui domanda tu ancora
     diquel checredi came fodiſfaccia
     chi nonpotrei tanta pieta macora
Percio ricominciai felhuom tifaccia85
     liberamente cio chel tuo dir priega
     ſpirito incarcerato ancor tipiaccia
Didirne come lanima filega
     inqueſti nocchi et dinne ſe tu puoi
     falcuna mai datai membra ſiſpiega90
Allor ſoffio lotronco forte et poi
     ficonuerti quel uento incotal uoce
     brieuemente fara riſpoſto auoi
Quando fiparte lanima feroce
     dalcorpo ondella ſteſſa ſe diſuelta95
     minos lamanda allaſettima foce
Cade inlaſelua et nonleparte ſcelta
     maladoue fortuna labaleſtra
     quiui germugla come gran diſpelta
Surge inuermena et inpianta ſilueſtra100
     larpie paſcendo poi delle ſue fogle
     fanno dolore et aldolor feneſtra
Come laltre uerrem pernoſtre ſpogle
     ma non pero calcuna ſen reueſta
     che non egiuſto auer cio chom ſitogle105
Qui leſtrafineremo et perlameſta
     ſelua faranno inoſtri corpi appeſi
     ciaſcun alprun delombra ſua moleſta