Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/71

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Rea laſcelſe gia percuna fida100
     del ſuo figluolo et percelarlo meglio
     quando piangea uifacea far leſtrida
Dentro dalmonte ſta dritto un gran ueglio
     che tien uolte le ſpalle inuer dammiata
     et roma guarda come ſuo ſpeglio105
La ſua teſta e defin oro formata
     et puro argento ſon le braccia elpetto
     poi edirame fino alla forchata
Daindi ingiuſo e tutto ferro electo
     ſaluo chel dextro piede e terra cocta110
     et ſta quel piu chen ſu laltro erecto
Ciaſcuna parte fuor chel oro e rocta
     duna feſſura chel lagrime goccia
     lequali accolte foran quella grocta
Lorcorſo inquella ualle ſi diroctia115
     fanno acheronte ſtige et flegetonta
     poi ſen uan giu perqueſta ſtretta doctia
Infin ladoue piu non ſi diſmontano
     fanno coacto et qual ſia quello ſtagno
     tu louedrai pero qui non ſi conta120
Et io allui ſel preſente rigagno
     ſi diriua coſi dalnoſtro mondo
     perche ciappare pur aqueſto uiuagno ?
Et elli adme tu ſai chelluogo e tondo
     contutto che taſie uenuto molto125
     piu aſiniſtra giu calando alfondo
Non ſe anchor pertutol cerchio uolto
     perche ſe coſa napariſce noua
     non dee adur marauiglia altuo uolto