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Simone Aliprandi - Apriti standard! www.standardaperti.it - www.aliprandi.org -63

"tutto in rete" tipico dell’idea ormai affermata del cosiddetto web 2.0 (o addirittura di un venturo "web semantico") non esiste sistema operativo e software applicativo che non sia predisposto per "ragionare" secondo i criteri dell’XML e che non consenta di formattare i file in XML o di esportare in XML file contenenti metainformazioni. 1

c) HTML 5

HTML 5 è l’ultima frontiera dei linguaggi di markup per il web e al momento della redazione di questo libro è ancora in una fase di definizione presso il W3C. Tuttavia si ritiene di darne fin da subito notizia vista la sicura importanza che questo standard assumerà nei prossimi anni.

«HTML 5 si propone come evoluzione dell’attuale HTML 4.01 ed è concepito per coesistere in modo complementare con XHTML 2.

Le novità introdotte da HTML 5 rispetto a HTML 4 sono finalizzate soprattutto a migliorare il disaccoppiamento tra struttura, definita dal markup, caratteristiche di resa (tipo di carattere, colori, eccetera), definite dalle direttive di stile, e contenuti di una pagina web, definiti dal testo vero e proprio. Inoltre HTML 5 prevede il supporto per la memorizzazione locale di grosse quantità di dati scaricate dal browser, per consentire l’utilizzo di applicazioni basate su web (come per esempio le caselle di posta di Google o altri servizi analoghi) anche in assenza di collegamento a Internet.» 2

4.2. L’attività di standardizzazione e monitoraggio del W3C

Il World Wide Web Consortium è un consorzio di entità operanti nel settore ICT e ha come sua mission quella di sviluppare tecnologie che garantiscano l’interoperabilità per «guidare il World Wide Web fino al massimo del suo potenziale, agendo da forum di informazioni, comunicazioni e attività comuni.» 3

Fu fondato nel 1994 dallo stesso Tim Berners-Lee che ne è tuttora presidente e comprende ad oggi più di 350 membri fra cui aziende del settore informatico e del settore telecomunicazioni, organizzazioni non-profit ed istituzioni di ricerca sia pubbliche che private.



  1. A tal proposito si legga ciò che scrive Fabio Brivio: «abbiamo detto che le informazioni organizzate in documenti XML sono facilmente condivisibili. Questa possibilità è garantita da due fattori. Per prima cosa, XML è ormai uno standard nel mondo della comunicazione digitale e pertanto non esiste sistema operativo che non sia in grado di lavorare con file XML e DTD. [...] In secondo luogo, i file XML e DTD non sono altro che file di testo composti semplicemente da informazione a cui è associata una marcatura.» Brivio E, L’umanista informatico, Apogeo, Milano, 2009 (pp. 58-59).
  2. http://it.wikipedia.org/wiki/HTML_5. Per maggiori dettagli si legga l’interessante ebook Dive into html5 di Mark Pilgrim, disponibile al pagina web http://diveintohtml5.org/.
  3. http://www.w3c.it/.