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nè un moschetto nè una pistola, a pagarli a peso di rubini. Naturalmente, da parte dei cittadini, sono lagnanze e richiami continui; e, anche più naturalmente, le autorità non se ne dànno per intese. Prepotenze aperte e impunite da un lato; e dall’altro rivolte e vendette, s’intende, ogni volta che si posson fare copertamente. Duelli, ammazzamenti, furti, ripeschi amorosi che finiscono con un occhiello nel ventre, son cose d’ogni settimana. Le gaîtés du sabre, come le chiamano, sono oramai la nostra ricreazione abituale: viviamo sotto il materno regime della Lama. Aggiungi che i nostri buoni amici credono d’aver diritto sulle nostre donne come sui loro cavalli. Tu vedi le conseguenze. Non puoi immaginare con che superbia, con che muffa si sbacchian le spade negli stivali questi bravacci gallonati del grande Sottaniere di Versailles! È Lui, infatti, quello che dà il tono a tutti quanti. E son grossolani, con tutto questo, e ignoranti, da disgradarne i montanari del Talucco. Per dartene un esempio, io ce n’ho uno, alloggiato in casa mia, un luogotenente De Rivière, un gran perticone del reggimento di Navarra, che scrive con la sua bella mano inanellata: Suivant lordre que jai recu a Pignierolle.... Ci parliamo, nondimeno, perchè non ci possiamo scansare. Egli batte sempre sullo stesso chiodo: la slealtà della politica di Savoia. E io tiro via a ribattergli che sarebbero ameni assai un orso bianco e un orso nero, i quali, stringendosi addosso un veltro per divorarlo, tacciassero di sleali le giravolte ch’egli facesse in mezzo a loro, per tenerli a digiuno tutt’e due.