Pagina:Alpi e Appenini.djvu/113

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PATRIA E ALPINISMO


li aspri monti furono sempre ed ancora sono l’asilo della libertà. In virtù dei loro monti i Baschi conservarono i loro antichi diiitti e privilegi {fueros), ai monti devono la loro libertà alcune piccole repubbliche, ad esempio quella delle Andorre; fra i monti scrbaronsi indipendenti gli Elvezii, gli Albanesi, i Montenegrini, gli Erzegovinesi ed i Circassi. E la valle d’Aosta, alla quale noi indirizzeremo i nostri passi? Con quanta forza, con quanto patriottismo, con quanta dignità, essa seppe mantenersi incontaminata da piede straniero in mementi terribili, nei quali un suo, benché minimo, atto di debolezza, avrebbe potuto apportare innumerevoli guai all’Italia! Durante le guerre feroci e senza fine, che travagliarono il regno del Duca di Savoja, Carlo il Buono, la valle d’Aosta si mantenne, non ostante che i Francesi tentassero di penetrarvi, or colla forza, ed ora colle seduzioni, irremovibilmente inviolata. I Francesi stavano in agguato al Piccolo S. Bernardo, gli Svizzeri del Vallese la insidiavano al Grande. Bla che? La Valle d’Aosta, proclamatasi nel d 538 neutrale, si isolò dal resto del mondo, si raccolse a Stato libero, si costituì in vera nazione armala e indipendente non soffrendo l’intromissione di chichessia. I petti de’ suoi abitanti difendevano i valichi dei monti, i suoi ambasciatori trattavano direttamente col Duca di Savoja, coi Cantoni Svizzeri e col Be di Francia e il paese rimaneva rispettato e inviolato.

Ma pur troppo non fu sempre cosi! Quegli abitanti, fieri e ritti come le loro montagne, non riuscirono di continuo a sostenere l’onore e l’indipendenza della loro terra, e dovettero qualche volta soccombere, forzati dalla prepotenza del numero e delle armi. Biccrderò la discesa dell’esercito francese nel 1G91 ai tempi di Vittorio Amedeo II. Fu la prima volta che i Valdostani, dopo aver compiuto veri prodigi di valore, ma disusati agli esercizi militari e ignari di ogni sistema di guerra, dovettero cedere umiliati ma non vinti. Allora la Valle fu saccheggiata, devastata: cadde nei combattimenti il fiore della sua nobiltà, le provvigioni, i raccolti, i greggi, tutto andò perduto, tulio fuorché l’onore.

Veniamo a tempi meno lontani e portiamoci all’epoca in cui si scatenava quale orribile bufera il Terrore in Francia e Vittorio Amedeo HI regnava sul Piemonte. I Francesi vollero portare la loro rivoluzione anche in Italia, e attraversala la Savoja, allora piemontese, si portarono nei pressi dell’Ospizio del Piccolo S. Bernardo. Ivi la guerra durò tre anni; cominciata in aprile del 1793, non ebbe termine che in maggio del 1706. La lotta fu terribile, strana e al Colle dell’Ospizio e al Colle Traverse!. La posizione dei nostri er stupenda a e