Pagina:Alpi e Appenini.djvu/292

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LA VALLE INTELVI


itu ata al nord della provincia di Como, di cui fa parte col mandamento di Castiglione d’Intelvi, misura una lunghezza di 40 chilometri, avendo lo sbocco ai due laghi di Como e di Lugano. Consta di diciassette villaggi, e fra questi compreso Campione nel Cantone Ticino, con una popolazione di 11.799 abitanti, di cui la maggior parte emigra temporaneamente, abbandonando la campagna alla coltura delle donne, le (piali, poverette, vi sudano per sei mesi. Gli uomini tornando a casa per l’inverno, godono la pace del focolare domestico, recando il fruito del loro lavoro di muratore, scalpellino, imbiancatore, stuccatore, bracciante, e via, via, e toccano anche il loro capitalelto per pagare l’esattore, perchè non gli metta all’asta il bosco o il campo. Talee la ricchezza agraria MValma Tcllus nelle nostre prealpi!

D’ingegno sveglio, morigerati generalmente e lindi della persona, come comportano le condizioni del loro lavoro, i Vali intelvesi sono assai ospitalieri, e usi a garbatezze coi forestieri, ai quali non dimenticano di augurare il buon giorno e la buona sera ad ogni incontro che facciano. Senza patire la nostalgia, amano assai il loro campanile, e per essi la valle è la patria che sorsero più volte a difendere contro il nemico in due rivoluzioni, ch’ebbero i loro martiri, glorificati nelle lapidi, nelle quali è segnata la storia della coraggiosa valle.

Noi vi saliremo, come più comodo, da Argcgiio,

Al già illustre e ricco Argegno Dove fine ebber gli avanzi Dell’antico argivo regno Spinto fuor del patrio nido Dai Romani a questo lido.

Cosi cantava, in una delle sue poesie giocose, un Antonio Maria Stampa di Gravedona, poesie scritte nel forte di Fuentes, dove l’autore fu tenuto prigione come uomo inquieto e rivoltoso.