Pagina:Alpi e Appenini.djvu/53

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- 43 presente pubblicazione. Chiudiamo per ora la non breve cicalata, augurando novella era di prosperità alla modesta e gentile metropoli di questa laboriosa provincia, che netta presente povertà ebbe il vanto di conquistar uno dei primi posti fra le provincie del Regno per l’avanzato grado della pubblica istruzione, in compagnia di quelle assai più ricche, di Torino, Como e Bergamo. Sappiano i suoi abitatori profittare della nuova via di comunicazione con proprii e stranieri capitali, sfruttando e migliorando le molte bellezze naturali e procurino in ciò di gareggiare cogli antichi dominatori, oggi ottimi vicini, gli Svizzeri, maestri insuperati nell’arte di estrarre colle tenaglie d’oro i milioni dalle tasche di tutto il mondo mediante il più felice accoppiamento dell’industria umana e della natura, per così dire, perfezionata. Coltivi con amore la Valtellina i malmenati boschi, cerchi la pulizia, la bellezza dei suoi comuni, semini coraggiosamente i comodi del moderno confort in tutti i suoi angoli, curi P industria degli alberghi non meno che quella del buon vino e certo ritroverà il segreto di risorgere a novella e più felice vita.

LA LEGA DELL'EXCELSIOR

Le gentili signore, che sanno come si possano scuotere gli uomini e i baldi giovani pieni di forza ed esuberanti di vita, sono pregate di unirsi a noi per fare la più tenace e la più entusiastica crociata a favore dell’alpinismo. Strappiamo gli amici, i compagni dall’ignavia e dall’aria pesante delle grandi città, loro dimostriamo che, coli’ alpinismo, potremo avere la mente sana nel corpo sano. Persuadiamoli che, sopra le roccie delle Alpi, i giovani trovano salute, sveltezza e un coraggio a tutta prova, si ammaestrano a scrutare i misteri della natura, acquistando pazienza e fortezza d’animo; fortificano il corpo e nobilitano la mente. Facciamola, questa lega, e nomiamola Lega dell’«Excelsior». In questo motto, che servì dapprima di parola d’ordine a un reggimento di Nuova York nella lunga guerra che afflisse l’America, noi vediamo caratterizzato l’alpinismo. Ora, Longfellovv, il cantore dell’«Excelsior», riposa sotto la fredda terra poco lungi della sua cara Università di Cambridge. Ma il suo canto che ormai divenne popolare fra di noi e che ha tutti elettrizzati, vivrà quale vivissimo faro della sua memoria. Per noi lo ha tradotto Cesare Correnti, ed io ve lo voglio ripetere.

Ing. E. Pini.

«Al tetro albor di nevicosa sera Un giovin per sentier ghiacciato e rotto L’erte Alpi ascende e porta una bandiera Su cui questo sfavilla arcano motto

Excelsior!

Sotto la fronte viril, l’occhio gli brilla Come acciaro in uscir dalla guaina; E diffuso clangor d’argentea squilla Suona il suo grido su per l’erta alpina

Excelsior!