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XXIV

LA DISPERAZIONE.



Empia, ad orror perpetuo
     Dannata infausta valle,
     Che rupi immense adombrano
     Colle deserte spalle!

Quest’arse arene accolsero
     Medea di rabbia insana:
     Qui agl’incantati aconiti
     Stese la man profana.

Il tuo mortal silenzio,
     L’aere maligno e cieco,
     Tutto m’è sacro, ed eccita
     L’aspro dolor, che è meco.