Pagina:Amori (Savioli).djvu/138

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Psiche li tocca appena, e n’è ferita.
Scorge la chioma bionda,
Il volto, e l’ali, Amor conosce, ed ama;
E cade il ferro, e la lucerna incauta
Coll’ardente liquor l’omero impiaga.
Fuggiva il sonno; a lei vergogna, e duolo
L’alma pungean. Tu rapido movevi
Per l’aure lievi a volo.
     Te ritenne Citera. Ivi t’accolse
La rosata di Psiche emula antica,
E medicava la pietosa mano
L’offese della tua dolce nimica,
Mentre la sconsolata
Te richiamava lagrimando invano.
Parlò a lungo il dolore,
Poscia il furor non tacque,
E invocò morte, e si lanciò nel fiume:
Cara un tempo ad Amore
La rispettaron l’acque.
     Lei che raminga in traccia
Del perduto Signor scorrea la terra,