Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/288

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rino. Artilafo gli disse: — E perchè mi domandi tu?» Ed egli disse: — Io voglio parlare a lui». Artilafo tirandolo da parte, gli disse: — Chi ti manda?» Il messo rispose: — Mi manda Rampilla». Artilafo fecesi dire il tutto, e quando ogni cosa intese, s’immaginò che se lo dicesse al Meschino, niuna cosa sarebbe fatta, perchè egli non acconsentirebbe al tradimento ed omicidio proposto della donna, ma disse al messo: — Torna a lei, e dille che s’ella uccide il fratello, io le darò il Meschino per marito, il quale è tanto nobile cavaliere, che se ella il sapesse, molto più sarebbe del suo amor accesa; ma se il Meschino sapesse questo, la sua gentilezza non acconsentirebbe; s’ella lo farà, tanto è la tenerezza dell’amore che egli le porterà, che la farà contenta per avere la signoria; io ti prometto, che s’ella il fa, tu sarai più amato da me che uomo che sia in Affrica, e beato te, ch’io sono Artilafo; e sappi, che io sono il maggiore del campo», e donogli un bel gioiello d’oro, e poi gli disse: «Non dire niente a persona, e perchè tu creda ch’io dica il vero, io voglio che tu veda il Meschino, ma non dire niente, che tu guasteresti i fatti della tua signora». E menollo al padiglione, ed era ora di mangiare. Artilafo molte volte abbracciò il Meschino, dicendo: — Meriteresti la signoria che tiene Validoro». Il famiglio lo guardò da capo a piedi, e diceva fra sè: «O gentil madonna mia, se voi vedeste Guerino come lo vedo io, morta ne saresti innamorata!» e parevagli mille anni che la notte venisse per tornare a fare l’ambasciata. La sera ei parlò ad Artilafo, ed egli l’ammaestrò che la confortasse alla faccenda, promettendo a lei Guerino e al messo ricchezze, e da capo gli donò oro ed argento assai. Venuta la notte fu accompagnato in parte sicura. Tornato il messo alla donna secretamente, gli disse ogni cosa per ordine, com’ei aveva veduto Guerino, e che la fama era niente rispetto al vederlo. Ella più s’infiammò di crudeltà contra il fratello, e donò al messo oro ed argento, e dissegli che lo farebbe gran signore; poi cominciò a pensare come potesse far morire il fratello. Lo invitò seco a desinare al suo padiglione, Validoro accettò per l’altro giorno, onde la sera domandò alcuni amici della setta di Artilafo, e parlò a loro secretamente, dicendo come aveva bisogno di loro, ma