Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/373

Da Wikisource.

capitolo xxxvii. 287

dimandò chi fosse, ed ei gli disse come era quel Meschino che vinse la battaglia contro il re Astiladoro. Quando Artibano seppe ch’era il Meschino, prese la spada per la punta e fecesi suo prigione, e di questo fu molto allegro il Meschino.

Girardo in questo mezzo della trionfale villoria tornava indietro per la sera che si aspettava, e con gran festa si rallegrarono sul poggio, e Guerino mandò a Dulcigno, Durazzo e per quei luoghi, e non passarono quattro giorni che vennero molte carrette e carriaggi con vettovaglie. Quindi mandò tutti i feriti a Durazzo, e ancora cento armati per guardia di Artibano, il quale egli mandò a suo padre Milone, pregandolo che gli facesse onore, e che lo facesse battezzare, poi che gli desse la libertà perchè era un franco cavaliere, e mandata questa gente deliberò di levare il campo, e seguitar i Turchi, e cacciarli da tutta la Grecia.

Si partirono il franco capitano Meschino e Girardo dal monte Alcarone, ed entrarono per la Macedonia, e trovarono molte città e castelli disfatti, e molte parti dove abitavano i Turchi, e tutte le facevano soggette, e passando molti fiumi giunsero ad un fiume chiamato Albariche, e passato questo grandissimo fiume entrarono in Tessaglia la quale in poco tempo presero. E vennero verso la città di Antinopoli, dove era al campo il re Astiladoro con cento mila Turchi e quattro figliuoli, cioè Brunoro, Anfitras, Armon e Tirante; e questa città di Antinopoli era di Alessandro di Costantinopoli. Il Meschino sentendo la gran gente che aveva il re Astiladoro, non si volle mettere a pericolo; ma venne al monte Rondo, e in su quel poggio s’accampò e mandò per tutta la Grecia a radunar gente, e mandò a Costantinopoli per Alessandro. Il re Astiladoro quando sentì che Guerino era venuto al monte Rondo, ristrinse il suo campo e fece quattro schiere, e venne a combattere con lui, e tre volte assalì i cristiani, ma essi si tenevano al monte, e per questo il re Astiladoro pose campo incontro loro, dal monte e dal mare, che non poteano aver vettovaglia, e stettero otto giorni così assediati. Vedendo Guerino il pericolo mandò due ad Antinopoli a dire ch’ei voleva andare nella città, ed essi risposero ch’essi erano contenti, e una notte levò il campo, e passò verso Tracia, che non se ne