Pagina:Annali d'Italia, Vol. 1.djvu/493

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serie erano dietro alla cucina e alle tavole per mangiar bene e ber meglio, e a soddisfar le sfrenate voglie della libidine sua, e a far comparse di lusso disusato, senza prendersi pensiero del pubblico governo, e senza mettersi affanno di tante ribellioni e disastri che fioccavano da tutte le bande sul romano imperio. Abbiamo da Aurelio Vittore2401 ch’egli, oltre alla moglie Salonina Augusta, teneva varie concubine, fra le quali la principale fu Pipa, figliuola del re de’ Marcomanni, per ottenere la quale cedette ad esso re una parte della Pannonia superiore. E questa sua trascuraggine appunto era quella che animava or questo or quello ad alzar bandiera contra di lui, e ad usurpare il nome d’imperadore. Trovò egli nondimeno un ingegnoso spediente per mettere freno all’esaltazione di nuovi Augusti2402, e fu quello di proibir da lì innanzi che i senatori avessero impieghi nella milizia, e si trovassero nelle armate, perchè diffidava di chiunque era in credito, e poteva aspirare all’imperio, o muover altri a liberarsi da lui. Uso fu degli Augusti di condur sempre seco ne’ viaggi e nelle guerre un numero scelto di senatori, che formavano il loro consiglio, e mantenevano ne’ popoli e nelle soldatesche il rispetto dovuto al senato, e comandavano bene spesso le armate. Tutto il contrario fece Gallieno. E di qui poi venne, che avvezzatisi i senatori a godersi in pace i loro posti e beni, e a risparmiar le fatiche, i pericoli e le sedizioni della milizia, più non cercarono di far cessare quella legge di Gallieno: perlochè sempre più venne calando la loro stima ed autorità, e crebbe l’insolenza di chi comandava e maneggiava l’armi. Intorno a questi tempi pare che succedesse nelle Gallie il fine di Postumo, stato per più anni tiranno, o sia imperadore in quelle parti, dove ancora avea preso il quarto consolato. Scrivono2403 ch’egli mantenne sempre que’ popoli in istato felice, mercè del suo senno e valore, ed era anche universalmente amato e rispettato. Tuttavia si sollevò contra di lui Lucio Eliano, che prese il titolo d’Imperadore in Magonza. Eutropio2404 scrive, che avendo Postumo presa quella città, per non aver voluto abbandonarne il sacco ai soldati, costoro l’uccisero insieme col giovane Postumo suo figliuolo. Ho io con Aurelio Vittore appellato Eliano l’emulo che si rivoltò contro di lui; ma questi infallibilmente non è se non quel personaggio che da Trebellio Pollione2405 vien chiamato Lolliano, e tale ancora si trova il suo nome presso d’Eutropio. Postumo, secondo il suddetto Pollione, per maneggi segreti d’esso Lolliano, perdè la vita; ed è certo che questi sopravvisse a Postumo. Dicono ch’egli fu accettato per Imperadore da una parte delle Gallie; e che fece di gran bene alle città di quelle contrade, e che rifabbricò varii luoghi di là del Reno. Ma che? Vittorino, figliuolo di Vittoria, già preso per collega dell’imperio da Postumo, gli fece guerra; e peggiore gliela fecero i soldati, perchè annoiati dalle troppe fatiche, alle quali continuamente gli obbligava, gli tolsero la vita. Trovansi medaglie2406, dove egli è chiamato Lucio Eliano ed Aulo Pomponio Eliano; altre se ne rapportano col nome di Spurio Servilio Lolliano. O l’une o l’altre sono mere imposture, quando ancora non sieno tutte. Sicchè Marco Aurelio Vittorino restò solo possessor delle Gallie. Ma costui2407 con tutte le belle doti d’uomo grave, clemente, economo, ed esattor della disciplina militare, portava nell’ossa un vizio che denigrava tutte le sue virtù, cioè una sfrenata libidine, per cui niun rispetto portava