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Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/15

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biblioteche ed archivi allora accessibili a pochi privilegiati, sia finalmente nelle opere che corrono a stampa. Oltre alla guarentigia della verità del racconto, un tale metodo di composizione offre due vantaggi scientifici di non poco momento. Il primo è per coloro che fanno studio analitico delle leggi, degli uomini, dei costumi; i quali da una o più carte, anche in apparenza digiune di ogni interesse, che non sia individuale o locale, sanno all’uopo desumere una data importante, correggere un nome istorico, trovar le vestigia d’istituzioni e di consuetudini degne di nota, di tradizioni d’avvenimenti reconditi, della formazione d’idiomi moderni, dello svolgimento progressivo delle pubbliche libertà. Il secondo è più specialmente per chi volgesse la mira, siccome noi, alla redazione di un codice diplomatico del proprio paese; giacchè l’estratto succoso e fedele, oppure il richiamo dei documenti originali od autentici, su cui si basano i fatti addotti nel testo, possono servire opportunamente a ricomporre e completare la serie dei patti fondamentali, degli atti di sovranità, dei trattati internazionali, dei rapporti politici e militari cogli altri stati. Sotto questo punto di vista, per quanto è a nostra cognizione, nessun altro lavoro inedito di eruditi trentini del secolo passato può, a gran pezza, competere di utilità cogli Annali dell’accuratissimo Alberti.

Per ciò che concerne la sostanza materiale dell’opera, è mestieri avvertire, che non tutti i fatti costituenti la vita civile e politica del Trentino, nel periodo descritto, vengono registrati dall'annalista. Egli