Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/285

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settembre dell’anno stesso, i canonici compromisero in Fra Bartolomeo da Bologna, abbate di S. Lorenzo, dando a lui facoltà di eleggere in loro nome il vescovo e di pubblicarlo. L’abbate accettò l’incarico, e nel giorno medesimo nominò ed elesse in vescovo e principe di Trento Giorgio di Liechtenstein, oriondo del castello di Nicolsburg nella Moravia, preposito della chiesa di S. Stefano in Vienna1. Il canonico Nicolò di Fondo, nuncio e procuratore capitolare, recò in Vienna al nuovo eletto l’istrumento di sua elezione, e n’ebbe l’assenso e una lettera di ringraziamento al Capitolo2.

Frattanto il papa Bonifacio IX, intesa la morte del vescovo Alberto, dal canto suo e con pari premura divenne alla nomina del candidato in vigore di riserva, e con due bolle della stessa data la palesò nella persona del medesimo Giorgio, preposito della cattedrale di Vienna e suo notaro. La prima bolla è diretta a Venceslao re dei Romani, colla preghiera di proteggere l’eletto; l’altra ai vassalli del Vescovato, ai quali ingiunge di prestare al vescovo Giorgio la dovuta obbedienza così nello spirituale come nel temporale3. In questo stesso anno 1390, la città di Trento ricevette da Alberto, duca d’Austria e conte del Tirolo, la conferma illegale ed invalida de’ suoi statuti e privilegi,

  1. Miscellanea Alberti, Τ. V, fol. 139. Bonelli, T. III, Ρ. I, pag. 233.
  2. Miscell. Alberti, Τ. V, fol. 140-142.
  3. Miscell. Alberti, Τ. V, fol. 220.