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DELLE CRONICHE

DI TRENTO

DI GIANO PIRRO PINCIO

LIBRO QUINTO.

Dedicate all'Illustrissimo Signor Aliprando Clesio.


EE

Ssendo la Città per la morte di così buon Prencipe mesta, & malinconica, mà allegra etiandio per la già poco fà recuperata libertà fù eletto à quella dignità ch'era vacante Giorgio primo di Liechtenstain

[Giorgio 1. Vesc. 88.] del Castello Nibespurgo, uno de principali Baroni dell'Austria, all’hora Preposito della Chiesa di San Stefano di Vienna, Città Metropolitana di quella Provincia, & Ducato. Fù confermato con auttorità Pontificia, al quale venne consegnato da Padri la cura, & governo del publico. Ricevè in mal punto la Carica, perche gli Trentini animati dalla speranza d’impadronirsi della Republica, & governo, drizzarano l’animo à machinare ingani, & sceleragini. [Bellenzano.] Erano instigati da Rodolfo della chiara Famiglia Bellenzana, costui era nemico capitale de Vescovi, & haveva il suo pensiero intento à cose nove, esortava ogn’uno alla libertà, acciò messa in confusione, & conquasso la Città, più agevolmente potesse arrivare à suoi disegni, & impatronirsi del Vescovato: Per tal effetto haveva havuta parola da Federico Arciduca d’Austria, & Conte del Tirolo, prometendoli questo ogni assistenza.

Pensando gli Trentini, & persuadendosi, che deposto il Vescovo dal Principato soli haverebbon havuto il governo della Città, & Territorio, desideravano venirne ad un fine, facevano percìò secretti consigli, ordivano ingani, apparechiavano intrepidi, &