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186 Delle Croniche di Trento

po, & molti con la sua diligenza, & fatica superò, che prima gli [L'adolescenza di Bernardo diligentemente custodita.] erano superiori. Cosi consumò in Bologna la sua adolescenza, & altri spatij di tempo doppò quella, che senza discrepanza d'alcuno fù annoverato frà gli sapientissimi di quell'età, & per la sua facondia, & nobili costumi lodato, & predicato ne publici concorsi dalli più periti, & celebri Dottori dell'università di quel tempo. Non si ritrovava nel studio, chi non lo honorasse, & stimasse molto. E chi mai havrebbe potuto tenere in poco conto uno, che tanto elegantemente, & con gratia cosi singolare parlava, quello, in cui, era chiaro appresso tutti, risplendere special dignità, & eccellenza delle leggi? Mentre ancor era nell'adolescenza haveva il dire alquanto iracondo, fatto più maturo, assai più sedato.

Havrebbe portato il dovere fossero queste cose scritte alla memoria de posteri con il più bel stilo, & elegante modo, havendole noi simplicemente narrate, mà conforme l'opinione delli huomini, maggiormente dileta, quello che puramente si scrive, che ciò, che con colori rettorici ornato, & addobato si transmete alla rimembranza de mortali. Habbiamo voluto con celerità, & piena verità penelleggiare, & mettere in scritto quanto di manifesto c'è pervenuto all'orecchie.

Non hà quindi luogo il sospetare, sia stato da noi in questa nostra [Verità, & Historica fede.] historia per paura, ò interesse alterato, ò sminuito il vero, perche l'unica verità hà virtù di commovere gl'animi delli stessi huomini malvaggi, godendo questa singolar prerogativa d'essere stimata, temuta, & reverita da ciascuno, & in ogni luogo. Sapiamo benissimo esser principale, & essential conditione dell'historia narrare il vero, si che tolto, o sminuito si rende simile ad un cieco animale. Sarei degno di riprensione, quando nel scrivere per poco che fosse, mi scostassi dalla verità, & con poca fedeltà volesse custodire il picciol, & candido corpo di questa historia, ancorche ingenuamente non era necessaria testimonianza alcuna di questa nostra fatica, la virtù medema è per vivere pura, & nitida del proprio bello, & contenta del nativo candore. Dio voglia habbiamo fatto saggiamente, e non arrogantemente nel prender ardire di inconsideratamente promettere la diligenza, & ogni nostro pensiero in cosa tanto manifesta, & chiara. Le cose per se stesse belle non han bisogno di mendicato colore, & ornato, viene in tal guisa denigrata & guasta la natural loro bellezza. Coll'aggiungere alle cose perfette si distrugge non s'aumenta la gratia.