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Libro Decimo. 229

Scorse sicuro, et senza intoppi più Provincie di quello potressimo noi narrare. Compose le Spagne travagliate da seditioni, et guerre civili più presto, di quello che Noi, che con gran desiderio stavamo attenendo gli successi dell’alteriori, & citerriori Regni ragionevolmente havressimo potuto pensare, et sperare; Come mai havrebbe potutto ridurre à segno le difficoltà, che tante erano, se pratico ne maneggi della guerra non havesse saputo ciò, che richiedono gli negotij militari? Ha fatto dunque, con moltiplicate eggreggie attioni constare, & vedere à ciascuno, non ritrovarsi modo di combattere, fino à quel tempo inventato, di cui esso non’havesse essatissima cognitione.

Ditemi hora se mai havete, ò veduto, ò sentito valoroso giovanetto, per si mirabili prove reso immortale, che possi à questo esser pareggiato? Alla di lui virtù, & valore manco si può trovare discorso benche eloquente, ne lingua, che sij proportionata. Perche seppe ne negotij difficili affaticare, intrepido portarsi ne pericoli, mostrare condecente gravità nel reggere, spedire con celerità prudentemente, & con maturi consegli provedere acciò fossero le forze Imperiali stimate, & temute; conseguì, (come ben sapete) con l’assiduo essercitio delle squadre, tanto largamente, & felicemente tutte le cose accenate. Testimonio n’è la Germania qual con proprij occhi hà vista la di lui indicibil generosa indole, che da scintillanti stimoli di gloria infocata, più volte porse agiuto alla publica salute, sono testimonio gli Veneti, quali dalla fastosa fama delle sue virtù, come da voce divina atteriti, comminciarono alcune volte à pensare alle cose loro. Testimonio la Francia, qual, sparso il rumore de fatti di Carlo, & divulgata la fama di quelle cose, che s’aspetavano dal di lui valore qualmente aspirava all’immortalità mediante l’applicatione, & esercitio militare, e come si facea maggiore de tutti gli Prencipi, perche gli era stato pronosticato il Dominio di tutto il Mondo, mai da quel tempo cessò ordire, & machinare quanto sapeva poter oscurare il suo nome, ò minuire la di lui fatal potenza. Testimonio la ferocissima natione Catellana, quale preparata di già alla guerra, al sol arrivo di Carlo, deposte le armi, si quietò. Testimonij gli implacabili spiriti Numantini, quelli, che già con l’armi scacciarono, & messero inconquasso gli Eserciti Romani, è pur sentendo questi la sola venuta di Carlo si dichiararono di lui sudditi, & vassali.

Finalmente ne rendi testimonio tutta la Spagna, che dalli Monti Pirenei alli Popoli di Galitia, & Isola Gades, per la morte del Re Ferdinando tutta sollevata in arme, alla partita di Carlo dalli confini di Germania, grandemente comminciò à temere, venendo, fù con diversi honori da numerosa moltitudine incontrato, è comparso, con universal allegrezza accolto, & ricevuto nel Regno, prestandoli oltre il credibile ogni riverenza,