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Libro Decimo. 265

Frà tanto concorevano quelli, che habbitavano gli luoghi più silvestri, le cime de Monti più alti, & più lontani, si che ammassandosi per la confluentia d’ogni parte il volgo, si compì un perfetto Esercito de Villani. Non gli mancavano più arme, n’havevano in abbondanza di quelle, che tolte havevano da luoghi presi, si guarnivano di tutte l’armi militari, & giornalmente resi più coraggiosi occupavano luoghi.

La fama di queste prodezza si sparse per tutto, si che molti d’ogni parte ricorrevano come à fido riparo à Luthero, Pastori, Bifolchi, Ladroni, Homicidiarij, & altri macchiati di varie iniquità si promettevano sicuri, & fuor d’ogni pericolo, quando in sua guida havessero havuto Luthero. Che se alle volte facendo sortite gli Cittadini, erano angustiati, & travagliati, subito occupavano gli Monti cinti da grandi, e scozose rupi, che de tali in Germania se ne ritrovano molti, & ivi si ricovravano, ove anche le rotte, spezzate, & precipitose rupi impedivano l’ingresso, & solamente per una parte ben stretta si poteva colà penetrare, e quella con ogni vigilanza, & con folti rami diffendevano.

Ciascuno in caso che fosse stato rinserato in quelle caverne al longo, per soccorrere all’occorenti necessità, seco portava in sachetti il proprio vivere, si cavavano la sete col puro liquore dell’acqua, contenti anco fuori dell’ordinario di poco cibo.

Mentre senza ostacolo così licentiosamente scorrevano, & da tante miserie era la Germania travagliata. Alcuni Prencipi, fatte le Cernide, mandarono squadre di Soldati ben ordinati contra lo stuolo de Villani, stimando, che poco Esercito havrebbe messo in scompiglio la disordinata turba del volgo. Non s’attacarono con l’inimico, hormai per le havute vittorie reso insolente, senza lor grave danno.

Di già tutto il distretto della Germania era angustiato da suoi proprij, era tiraneggiato dal male de suoi domestici, ogni Città temeva il furore de suoi sudditi. Chi non havrebbe temuto gente tanto fiera da confini si spatiosi radunata, à ruina delle Città? che passava d’un capo all’altro per mezzo di tutta la Germania? che il tutto insolentemente mischiava con fuoco e fero, incendij, & morti, che gli ricchi spogli fatti per soggiogare Città si dividevano per testa? che distrugevano gli Altari, & Tempij? che in niun modo sapeva mittigarli? che dalli gradi, & scale delle Chiese scaricavano, & precipitavano gli stessi Vescovi: appresso la quale non v’era cosa più lodata, che il furore, e la crudeltà?