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292 | Delle Croniche di Trento |
te compariscono: concorono tutti abbandonati gli aratri all’armi.
[Congiura de Villani contra gli Trentini.] Questi congiurorono di commun parere d’andar assieme à danni de Cittadini Trentini, perseguitandoli con ferro, e fuoco, sino ad havergli ridutti al niente: eran in somma risoluti annullare il nome Trentino.
Chiamarono in lor agiuto quelli di Marano, Bolgiano, Val Venosta, & altri che da vicino riguardavano gli distretti d’Italia: Questi, come che à richi bottini invitati da Villani del Trentino, sotti gli Auspicij, & nome de quali si doveva proseguir la guerra, dichiarandosi di tal iniquità collegati, trasportarono le lor insegne.
Aspetavano anco, conforme la già stabilita confederatione, aiuti dalle Valli di Non, e Sole. Sij stata per stretezza di campagne, ò per speranza de spogli, ò desiderio di dominare certo fù, & à tutti chiaro che gran moltitudine di gente conspirono contra la Città di Trento.
[Si congregano truppe di Contadini.] Congregati dunque gli Agricoltori, crearono di Villa in Villa il lor Capitano, ciascuna il proprio, quelli poi, che non manco d’ardire, che di forze erano eccellenti, e ricchi, e che in prudenza, e sapere superavano la lor sorte, conditione, e fortuna, che più havevano del Cittadino, che del Villano, conducevano tutta l’armata, eletti à tal carica da tumultuario, ma unanime consenso di quella turba. Erano questi seguiti dalle schiere, con lor capelli, manare, ed in vece di corazze, e petti vestite di sai tessuti di lana bianca, e nera. Occorrendo passar banca, & far la rassegna di quella numerosa moltitudine, convenivano tutti d’accordo in un luogo, chiamato il Cerè, questo è la pianura, che giace frà Castel Pergine, e la Villa di Civizano, ove essendo ammassatte da diversi Monti, tutte le turbe, di modo che rappresentavano un forbito Esercito, tutti convenero, e dierno il lor assenso.
Al lor modo protestarono avanti il Divin cospeto, qual anco invocarono severo vindicatore delle sceleragini, e con giuramento l’un l’altro si prometterono di vendicarsi delle frodi, & inganni de lor nemici. Trattarono poi della guerra, qual si doveva fare sotto nome de Villani, e non tantosto fatta mentione di distrugere, e sfondamentare la Città di Trento, alzarono le voci unitamente d’ogni parte, che dovevano incontanente con Esercito nemico portarsi per quelli quanto prima abbattere, & prenderla: questa sol voce volava da tutte le parti.
[Si promulga la guerra contra gli Trentini.] Dunque con un confuso consenso di tutte quelle squadre, che gridavano vittoria, fù conchiuso doversi subito intimar à Trentini la guerra.