Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Libro Duodecimo. | 351 |
messo, per le continue occupationi adossategli, che perciò con ogni humiltà supplicava la Maestà Reale si compiacesse consolarlo, e restar servita di questa sua ritirata, & absenza dalla di lui Corte, acciò una volta, libero dalli publichi negotij, havesse qualche sollievo, ò almeno gratiosamente gli condedesse di potere tanto tempo dimorar in Trento, fino che havesse ripreso gli spiriti, & rihavute alquanto le forze, che poco men eran col medemo corpo estinte, sperando, quando gli fosse stato concesso di vivere, qualche tempo appresso gli suoi nel, clima materno in breve ripararle, e rendersi alle fatiche più habile, e robusto, per potersene poi valere, quando havesse portato il bisogno di dover ritornare. Tanto supplicava, e quando si fosse senza incommodo, e travaglio della Maestà Reale potuto effettuarsi, l’havrebbe in tal caso, stimato singolare, e perpetuo beneficio dalla sola di lui Clemenza ricevuto, & ancorche d’infiniti altri si riconoscesse infinitamente obligato, di questo però n’havrebbe havuta specialissima obligatione.
Inteso dal Re il desiderio del Trentino, è sapendo, che di poca forza sono l’armi, ancorche poderose, in campagna, mentro non sijno buoni direttori ne gabinetti; conoscendo che il Trentino era di gran consiglio, e prevedendo da tutte le parti il bisogno, e come egli teneva estrema necessità, nell’amministrar, è diffendere gli proprij Stati, d’huomini saputi, è prudenti. Rispose nel seguente tenore.
Quelli solo devono ottener gli magistrati, che dalla natura son stati dottati di potergli rettamente, e con prudenza amministrare. Non s’aquistano in altro modo Città, Regni, ne in altra guisa si può dichiarare la grandezza d’animo di valoroso campione. Sentirò gusto particolare, se voi (che ben spesso con l’esperienza havete insegnato, quanto giovi alle cose militari, essendo la vittoria dubbia, il consiglio d’huomo savio, dal che si può apertamente conoscere cosa più importi il starsene otioso in casa, ò pur esporsi à fatiche publiche, è se si devono prepore le cose private, al beneficio universale) seguirete con la solita fedeltà, & integrità nel maneggio delli affari communi. E cosa più lodevole praticar con Prencipi, che à guisa di donnaciole invecchiarsi frà le mura. Non mancarà tempo per gli studij delle lettere, à quali con maggior comodità potrete poi applicarvi. E frà tanto non mancherà chi habbi cura della vostra Chiesa, e cose domestiche.
Il Trentino, che non solo, si procaciava con ogni di lui dispen-