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390 Delle Croniche di Trento

usurpati, restituendoli tutti al suo Vescovato, à questi aggionse Pergine, qual dal Re ottenne in luogo di Bolgiano.

Ricuperò parimente, & revocò con la sua prudenza, è spese al dominio della Chiesa Palazzi, Case, Possessioni, & molte altre raggioni, vendute, distratte, alienate, & al tutto perse, e depenate, di modo che se per l’avenire alcuno ritiensi qualche cosa in feudo (mi sii permesso usar sovente vocaboli legali) sia necessario riconoscerlo dalla Chiesa Tridentina, il che per molti anni fù trascurato. [Castelli restaurati, e adornati.] La dove quanto fù diminuito il Vescovato, o per gli diversi travagli, e contrarietà di quelli, che godevano gli anni passati la Città, ò per trascuragine di quei tempi, questo con l’eggregia sua opera, vivente vidde reintegrato: non solamente rifece Riva, per non passar in silentio le fabriche, e Toblino, Castelli, & Fortezze del suo Distretto, che tenevano bisogno d’essere restaurate, ma anco con superbe opere le rese altre tanto belle, e magnifiche. Le spese, che fece in fabricar il Castel di Selva, alla reale, furon in eccesso. Dilettandosi molto di quel luogo ritirato.

Accrebbe, & ampliò parimente con gravi spese il Castel vecchio della Città, altre volte dalle ruine restaurato, da Giovanni Hinderbachio,Vescovo di Trento. Lo fortificò con nuove, e ben forti mura, è propugnacoli, restaurate, rinovate, & abbellite le parti interiori.

Si scrivono queste cose alli posteri, perche gli vivi l’hanno avanti gli occhi, e giornalmente di puono dal popolo vedere tutto gli luoghi sodetti dal Trentino restaurati, overo da atterati fondamenti, sino alla cima inalzati. [Chiese rifatte.] Le Chiese che erano frà le ruine per negligenza, ò vetustà rovinate, e cadute, furono per sua diligenza, & interesse in buona parte rifatte. Ma principalmente la Chiesa dedicata à Santa Maria Maggiore fù da fondamenti, con pietre di marmori tutta fabricata, con tante spese, è bellezza, che à nostri tempi poche se ne ritrovano, che la eccedino.

Non tanto giovò alle fabriche della Città, che transcurassee le Chiese, e Capelle, che sono nella Diocese Trentina, imperoche la Chiesa di Civisano, Villa non molto discosta dalla Città, parimente consecrata alla Beatissima Vergine nostra Signora, fù principalmente per la di lui assidua, cura, e diligenza, con diverse pietre variamente machiate, che à pena lo potresti credere, di ponti bianchi, rossi, & d’altri colori, che gli taglia pietre di quel luogo ritrovarono, tutta sin dalle prime pietre fabricata. [La Città abellita.] Dal cui esempio molti popoli spronati d’accessero à fabricarne parimente di