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Pagina:Annali overo Croniche di Trento.djvu/46

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Libro Secondo. 19

che gli Senoni fossero gli ultimi frà gli Forastieri, che riducessro in lor potere tutto il Paese dal Fiume Ufonte appresso Terracina, fino al fiume Adice.

Tito Livio afferma, che non lasciarono gli Francesi la lor Patria sforzati da guerre domestiche, ma spronati dalla soavità de frutti d’Italia, massime del Vino, e quindi prendendo il lor viaggio alla volta delle Alpi, indi transportati in Italia si ferono padroni della Campagna lavorata, & coltivata per avanti da Toscani, prima sotto la condotta di Arunte Clusino Capitano, & auttore occuparono Clusio, Castello della Toscana poi prenderono la Città.

Plutarco scrive che la natione Francese frà gli fiumi Sequana, & Garumana, chiamata Celsica crebbero tanto in numero, che non potendosi tutti mantenere si partissero per procacciarsi luogo, vito, & vestito, alcuni de quali superati, & passati gli alti & difficili Monti soggiogorno l’ultime parti dell’Europa. Altri habitarono gli luoghi frà gli Monti Pirenei, & l’Alpi. Questi per arte & commando di Arunte come la fama vuole, trasportarono il Vino d’Italia in Francia, lo gustarono gli Francesi, restarono dalla dolcezza, & soavità di quello come fuori di se stessi, proposero andar à vedere il paese ove nasceua quel liquore, s’armarono tutti, & prese le lor famiglie si transportarono alle Alpi, si sottoposero tutti ad Arunte, sotto la cui condotta invasero tutto il paese frà li due Mari, & scacciati gli Toscani s’impossessorono di tutta quella parte d’Italia, da quali pur sotto il commando di Breno, superato,& preso à forza Clanio, vinti in battaglia gli Romani, fù occupata la Città di Roma. Ma poco doppo furon scaciatti, & destrutti da Camillo ditattore.

[Senonesi in Italia] Tito Livio dice esser venuti gli Senoni in Italia, mentre erano Capitani di Guerra L. Lucretio, Servio Sulpitio, M. Emilio, creati à tal officio da L. Valerio, qual governava la Republica Romana vacante l’auttorità Consulare sino ad elletione di nuovo Consule, & haver occupata la Città di Roma per 300. anni, sempre in tutte [La Città presa.] le guerre vittoriosa, & trionfante. Conviene con Plutarco Tito Livio haver Camilo Ditatore scacciati di Roma gli Senoni, fatti orgogliosi per la vittoria prima havuta, superati in due fatti d’arme, disfatti, rotti, & trucidati, di modo che essendosi fatto padrone di tutte le squadre, tutti gli mise à fil di spada, si che pur uno non fugì per dar nuova d’una tanta strage.

Svetonio Tranquillo (qual è assai credibile habbi letto Tito Livio, & Plutarco) narra il negotio presente assai differentemente