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58 Delle Croniche di Trento

no la lor pratica come contagiosa, & perniciosa, ciascun teme restar in qualche modo infetto. Sono conumerati frà gli empij, & sacrileghi.

Fà mentione di San Vigilio Martire Genadio Massilense, qual doppo Eusebio, & Girolamo molte cose lasciò in scritto delli huomini illustri, frà quali annovera S. Vigilio, qual (secondo il predetto Auttore) mandò un libretto de Martiri à Simpliciano Vescovo di Milano. Scrisse due lettere, nell’una racolse gli fatti eggregij di quel tempo, nell’altra ristrinse la morte, & funerali delli gloriosi Santi Martirio, Sisinio, ed Alessandro, con tali scritti fece spicare, & campegiare la di lui Christiana dottrina. Un’altra sua opera, più famosa vien stimata, nella quale vi s’adoprò con ogni ardore, & efficaccia contra gli Heretici, non temè assalirli con raggioni vivacissime, ancorche vedesse soprastarsegli gravi pericoli, da quelli che con ostinatione pertinace, s’affaticavano diffendere l’opinione de loro falsi errori: questi, che con disordinate dispute precipitosi si sforzavano contra la Religion de nostri maggiori, con si validi, & terribili argomenti, & testimonij, [Dottrina di S. Vigilio.]in tal guisa travaglia nella predetta opra, sbatte, & confonde, che la mortifera peste di si pernicioso pericolo, gia in procinto di strugere, & guastare gli più intimi, & venerandi luoghi della Chiesa, dico di pervertire, & inganare anco li più purgati intelletti, restò abbatutta, ribatutta, & impedita dall’effetuare tal diabolica ruina, poi con spiritose esortationi della vera legge Divina, atterisce le mal condotte anime, e con ogni celerità, senza alcun induggio, le constringe fugire quelli perversi heretici, quali non sano una volta risolversi venire alla vera luce Evangelica, ma se ne restano adombrati nelle lor cecità. Colpisce, & ferisce con proprij dardi, & armi d’argomentationi gli miserabili ostinati, regetate, & rispinte dal Santo ne medemi, che le lanciarono per levar di vita spirituale gl’incauti. Detesta Nestorio heretico, destruttore della Chiesa Constantinopolitana, sradica l’impietà essecrabile d’Euthiche, quali spargendo nebie di falsa Dottrina, facevano preda dell’anime Christiane.

Le pedate di Castore, lubricose, & mortifere à chi le vogliano seguire, alcuni de nostri tempi (piagati, & infetti di contagiosa, & incurabile infermità, con guasto, & puzzolente fiato machiando la Christiana, & Catolica Fede) vano imitando. Et proponendo nova, & pericolosa norma di vivere, scostandosi dal bello, & vero culto Divino, inganano gli miseri mortali, & le Pecorelle redente


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