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158 Azioni di Generali

coli, che poi anche fu da lui spiegata con molte aggiunte rimarchevoli. Con tutto ciò non ottenne da Cesare, che fosse messa in pratica. Solo conseguì, che i reggimenti veterani non fossero sciolti affatto; Tanto più che i rumori di guerra persistevano a fare strepito.

Ne’ sette anni susseguenti visse in pace l’Imperator Leopoldo, senza frammischiarsi nelle guerre, che in questo intervallo di tempo si accesero tra’ Principi Cristiani. E però non ebbe bisogno d’impiegare in azioni Militari il General Montecuccoli. Bensì lo decorò con nuovi onori, e dignità. Quando finì di vivere D. Annibale Gonzaga, lo dichiarò in suo luogo Presidente di guerra. D. Annibale era asceso tant’alto, dopo d’aver per tutti i gradi della Milizia Cesarea fatti molti passi, adorni di segnalate virtù guerriere. Professò fedeltà sviscerata all’Austriaca Casa. Operò sempre con giustizia, temperata da equità. Non risparmiò mai ne’ conflitti il proprio corpo, in cui contava rilevate undici ferite, ed una d’esse, non potuta ben saldarsi, gli diede morte.

Essendosi stabilito in Ispagna il matrimonio tra Cesare, e l’Infanta Margherita seconda genita di Filippo quarto, fu destinato il Montecuccoli da Cesare a complimentarla sulle spiaggie di Genova. Adempì Egli l’Uffizio ingiontogli con decoro, e con isplendidezza di comparsa.

Allorché Leopoldo attendeva a godere i frutti, a lui graditissimi, della pace, per cui era propensissimo, vide sollecitarsi dalla Sorella Regina di Spagna, a spinger le armi proprie ne’ Paesi Bassi Cattolici, i quali versavano in prossimo pericolo di perdersi, ed essere soggettati dal Re Cristianissimo alla di lui dominazione. Poco dopo la morte di Filippo quarto, il Monarca Francese con più eserciti aveva assalite quelle Provincie, e trovatele sprovvedute di Soldatesche, aveva conquistate in pochi mesi più Piazze della Fiandra, alcune delle quali fortissime, e doviziose per traffichi. L’Imperatore per allora non volle prender partito, sì per non mostrarsi men grato al Re Luigi, che l’aveva sovvenute contra del Turco, sì perché vedeva la Spagna in istato abbattutissimo, e pure essere tuttavia impicciata nella guerra contra Portogallo. Egli aveva dissuasa la Corte di Madrid dal proseguirla dopo la pace de’ Pirenei. Con poderose ragioni aveva corroborato il suo parere. Ma l’impegno d’uno, o al più pochi Consiglieri di quella Reggia erano prevalsi in contrario. La Casa d’Austria, dacché cominciò a regnare in Castiglia, non aveva mai continuata guerra peggio inopportuna a’ suoi veri interessi, quanto questa. Previde Cesare tutto ciò, che poi avvenne, e lo suggerì in Ispagna. Rappresentò, che vi si sarebbero consumati gli eserciti, e quel residuo di buone truppe, che ancora sopravanzavano, senza ottener nulla. Soggiunse, che la Monarchia Spagnuola aveva, dopo la pace de’ Pirenei, necessità di riposo, per rimettersi dalle disgrazie sofferte, per ricuperare l’entra-