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172 Azioni di Generali

Fanti. Comandanti subalterni il Borneville, il Principe di Lorena, D. Giberto Pio, lo Sporc, il Caprara, il Porzia, il Vertmilller, e sopra l’artiglieria il Baden. Per quattro ore Leopoldo coll’Elettore trascorse attorno tutti i Corpi, salutato da triplicata salva di cinquanta pezzi, e delle altre arme da fuoco molto ben regolate.

Sulla fine di Agosto il Montecuccoli trascorse sù quello di Norimberga, dalla di cui Nobilissima Città gran numero d’abitanti uscì per vedere l’esercito. Il Magistrato spedì regali a’ Capi, e alle milizie.

Tutto quest’anno il Maresciallo di Turena erasi trattenuto nell’Alemagna, ed ora nella Vestfalia, ora nella Vetteravia, ora nell’Arcivescovato di Magonza, ultimamente nel mezzo della Franconia con potente armata. Fabbricato un ponte sul Reno ad Aschiafemburg, aveva collocati presidj in Verthein, Selingenstat, e Fridberg. Congregò gran quantità di viveri. Questa fu sempre la saggia prudenza del Turena, radunare in abbondanza vettovaglie, con cui alimentare copiosamente le soldatesche. Il suo disegno era far perdere la Campagna a’ Cesarei: presentare ostacoli, sicchè non avessero comodi di andar avanti, e consumarli nel proprio paese. Il Montecuccoli anche quest’anno aveva ricevuto comando dal primo Ministro, di non cimentarsi a battaglia; e il Turena n’era stato informato. Eleggeva però nel campeggiare siti avvantaggiosi. Ma il Montecuccoli aveva studiata l’arte di danneggiarlo grandemente senza giornata campale. Spediva fuori partite di brava Cavalleria, che guidata da’ Paesani amici, e pratici del Paese, davano addosso a’ Francesi, ne uccidevano, e imprigionavano un buon numero. Amendue le armate a veduta d’Herbipoli si trovarono in presenza. Informato il Montecuccoli, del donde venivano le provvisioni de’ viveri a’ Francesi, spedì il Dunevald con mille cinquecento Cavalli, e trecento a piedi, per rapirle. Questi, ottenuto sul ponte d’Erbipoli per connivenza del Prelato Padrone, o per violenza, il passo, nelle vicinanze di Verthein sorprese un convoglio di Carri, e di barche pieni di munizioni da bocca. Condusse seco i Carri. Gettò nel Meno i grani de’ legni. Diede addosso ad alcuni cento Francesi, venuti, per servire di scorta al convoglio. Settanta ne uccise, e cento ne catturò. Il Montecuccoli avanzò in sito, che attraversava la congiunzione de’ Bavari co’ Francesi, ed impediva il ricavare sovvenimenti del necessario dalle terre di quell’Elettore. Ebbe nelle mani lettere, nelle quali esso Elettore si scusava, di non poter prestare verun ajuto; perchè tutte le strade erano ingombrate da Soldatesche Austriache, le quali chiudevano il passaggio. Tra queste angustie il Turena meditò, d’impadronirsi d’Oxemfurt, e co’ viveri ivi ritrovati ristorare le sue genti. Ma il Montecuccoli l’aveva prevenuto col presentarsegli d’avanti in ordinanza di battaglia. Si credeva per indubitato, che fusse per seguire il fatto d’armi. Tanto più che gl’Imperiali avevano piantata una batteria, che danneggiava non poco i Francesi. Sulla sera seguirono