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222 Azioni di Generali

scrittogli dal Veterani. Si contentasse di riparare i colpi, ma non di vibrarli. Lo Strasser s’ostinò nel suo parere, e soggiunse, che a lui toccava dar legge, e ad essi l’ubbidire. Correva il primo giorno dell’anno

1690.

Q

Uando lo Strasser con tre mila Alemanni volle cimentarsi in ampia Campagna contra dieci mila Tartari. Questi attorniarono i Tedeschi da tutti i lati coll’eccedente superiorità delle schiere. Anche i Cesarei si formarono in un circolo. Per sette ore combattettero. Finchè ebbero polvere, e palle da scaricare, tennero indietro gli assalitori. Mai però non trovarono apertura, per cui farsi largo, e rinvenire qualche scampo; tanto folti, e ben serrati erano gli Squadroni de’ Tartari. Ma quando, per mancar l’uso delle carabine, e degli schioppi, si dovette por mano all’arma bianca, ed adoperarla per difendersi. Allora la moltitudine affollatasi addosso agl’inferiori di numero, quali erano gli Alemanni, gli oppresse, e ne fece strage. Più di due mila furono trucidati, fra’ quali lo Strasser, e il Principe Carlo d’Hannover, generosissimo Signore, e di grandi speranze, che non perì invendicato, avendo prima uccisi nove nemici. Alcune Compagnie a forza di vibrar le sciable, e spronar i Cavalli si rifuggiarono in sicuro. Per questa disgrazia molti Ufficiali opinarono, che si dovessero abbandonare tutti gli acquisti fatti nella Servia, fuorchè Belgrado. Tale sentimento fu impugnato dal General Veterani, il quale insistette, che niun luogo forte si cedesse se non forzato da assedio.

Altrimenti si sarebbero dati indizj d’animo avvilito dallo spavento. Il che avrebbe ingagliardita l’audacia de’ Monsulmani. In questo mentre il Veterani si applicò a rimettere l’antica disciplina, e buona regola nelle Soldatesche. Lo Strasser aveva vessato que’ Nazionali coll’esigere grosse contribuzioni, e al di lui esempio i Gregarj s’erano abbandonati a rubacciare. Il che gli aveva resi odiosi agli abitanti, che trasportando altrove parte delle vettovaglie, e bruciando quelle che dovevano lasciare, avevano ridotto in angustia di viveri il Presidio di Nissa. A tanti gravi sconcerti rimediò il Veterani. Accrebbe la guarnigione di Nissa cogli scampati dal conflitto, e con altre genti1. A forza di severi editti raffrenò la licenza militare. Non perdonò ad industrie, per ricuperare l’affezione de’ Terrazzani. Fece lavorieri, a render capace di barche il fiume Nissava per il più facile trasporto de’ comestibili. A’ Rasciani compartì le razioni di pane, con cui si cibassero, senza averlo da procacciarsi con sortire qua, e là. E perchè i Turchi s’accorgessero, che gl’Imperiali conservavano la primiera animosità, e´

  1. P. Vagner tomo suddetto pag. 131, 132.