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e di Soldati Italiani. 231

rono tanti assalti gli uni dopo gli altri, che stancarono la Guarnigione, la quale avendo resistito con disperato valore per quattr’ore continue, finalmente abbattuta di forze, ed oppressa dalla moltitudine ostile fu superata a viva forza, e fu tagliata a pezzi alla riserva del Comandante Baron Foldo, con alcuni pochi. Il Sultano ordinò, che Lippa si distruggesse col fuoco. I Cannoni, e le munizioni da bocca, e da guerra raccolte dal Veterani per l’assedio progettato di Temisvar in copia, fussero trasportate in questa Piazza. Il Conte Solari, avendo preinteso, che i Turchi si avvicinavano all’Ungheria superiore, accrebbe con gran prestezza le Guarnigioni Cesaree del Gran Varadino, di Giula, e di Lenos con nuove Soldatesche.

L’Elettor Sassone era arrivato sul Maros; e tanto Egli, quanto il Caprara avevano scritto al General Veterani, che si collocasse in positura da congiungersi facilmente con loro. Quando giunse notizia al Campo Cesareo, che dalla flotta Navale Ottomana erasi fatto sbarco sotto Titul con cinque mila Soldati; i quali nel primo giorno erano giunto al labro del fosso. E non comparendo soccorso, né per terra dal General Herbeville accampato a Cobilla, né per acqua dall’Ammiraglio Ascemberg, i Presidiarj eransi resi a patti. S’intese pure, che il Gran Signore s’andasse ritirando verso Temisvar, come in mossa al Danubio; e però fu creduto per errore, che s’incamminasse verso Peter-Vardino. L’Elettore, troppo intimorito, e persuaso da qualche Generale, che il Sultano la volesse a quella Piazza, ritornò al Tibisco, per essere a tiro di soccorrerla. Di questo moto retrogrado de’ Cristiani si prevalse Esso Sultano, per dar addosso al Corpo del General Veterani. Avvertito questi, che comparivano ne’ suoi contorni grosse bande di Turchi, e di Tartari, non seppe persuadersi, che contra di lui marciasse l’armata Monsulmana1. Era stato ragguagliato, che l’Elettore fosse giunto poco lungi da Lippa; ma non aveva ricevuto avviso, che poi avesse dato addietro. Giudicò che gli Ottomanni, tenendo prossima l’armata Cristiana, non avrebbero osato di rivolgersi verso di lui colle maggiori forze; tanto più che dall’Elettore non aveva ricevuto niun avviso del recesso. Certificato finalmente dalle Guardie avanzate che gl’Infedeli si dilatavano per le Campagne in apparenza di gran moltitudine, si preparò alla meglio che potette per la difesa. Aveva eletto un posto vantaggioso con bosco ad un fianco, palude all’altro, ed avanti certo fosso, sulla sponda del quale alzò riparo tumultuario, e vi collocò quattro Cannoni.

Quindici mila Gianizzeri, sei mila Albanesi, venti mila Cavalli circondarono il Campo Alemanno del Veterani. Aveva Egli sotto le insegne cinque mila Cavalli, mille Ungheri, e mille Fanti Tedeschi.

  1. P. Vagner Istoria suddetta tomo 2 pag. 296, 297.