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Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/148

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ài parlato niente? — Rispose frate Egidio: — Carissimi frati, non vi maravigliate di ciò, imperò che né io a lui, né elli a me poté dire parola, però che si tosto come noi ci abbracciamo insieme, la luce della divina sapienza rivelò e manifestò a me il cuore suo, et a lui il mio, e cosí, per divina operazione riguardandoci ne’ cuori, ciò ch’io volea dire a lui et elli a me troppo meglio conosciavamo che se noi ci avessimo parlato colla bocca, e con maggior consolazione; e se noi avessimo voluto espricare con voce quello che noi sentavamo nello cuore, per lo difetto della lingua umana, la quale non può chiaramente esprimere i misteri segreti di Dio, si sarebbe piuttosto istato isconsolazione che consolazione; e però sappiate di certo che il Re si parti mirabilmente consolato. — A laude di Cristo. Amen.

Cap. XXXV.

Essendo sancta Chiara inferma, fu portata la notte della Pasqua in chiesa al mattutino, e vide et udi tutte le solennità che feciono i frati. Questo fu per operazione di Dio.


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ssendo una volta sancta Chiara gravemente inferma, sicch’ella non poteva punto andare a dire l’ufficio in chiesa colle altre monache, venendo la solennità della Natività di Cristo, tutte