Vai al contenuto

Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/209

Da Wikisource.

— 191 —

tamente. Allora frate Giovanni il priega caramente che dopo la morte sua dovesse tornare a lui e parlargli dello suo istato; e frate lacopo glielo promise, se piacesse a Dio di permettere. E detto questa parola, appressandosi l’ora del suo passamento, frate lacopo cominciò a dire divotamente quello verso dello Salmo: In pace, in vita eterna m’adormenterò e riposerò. — E detto questo verso, con gioconda e lieta faccia passò di questa vita. E poi ch’elli fo seppellito frate Giovanni si ritornò allo luogo della Massa, et aspettava la promessa di frate lacopo, che tornasse a lui il dí ch’avea detto. Ma il detto di orando elli, gli apparve Cristo con grande compagnia d’angioli e santi, tra’ quali non era frate Iacopo; onde frate Giovanni maravigliandosi molto, raccomandollo a Cristo divotamente. Poi il dì seguente, orando frate Giovanni nella selva, gli apparve frate lacopo accompagnato da agnoli, tutto grolioso e lieto, e frate Giovanni gli disse: — O padre santo, perché non se’ tornato a me il dí che tu mi promettesti? — Rispose frate Iacopo: — Però ch’io aveva bisogno d’alcuna purgazione; ma in quella medesima ora che Cristo t’apparve, e tu gli mi raccomandasti, Cristo t’esaudí e me liberò d’ogni pena; et allora io apparii a frate lacopo della Massa laico sancto, il quale serviva a Messa, e vide l’Ostia consacrata, quando il prete la levò, convertita e mutata in forma d’uno bellissimo fanciullo vivo, e dissegli: Oggi con quello fan-