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Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/220

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sene in sulla piazza, dov’era ragunata tutta la moltitudine di questi gentili uomini, et in fervore di spirito monta in su uno muricciolo e comincia a predicare, proponendo per tèma della sua predica queste parole in volgare: — Tanto è quello bene ch’io aspetto, ch’ogni pena m’è diletto; — e sopra questo tèma, per dittamento dello Ispirito sancto, predicò sí divotamente e sí profondamente, provandolo per diverse pene e martirj di santi apostoli e di santi martiri e per dure penitenzie di santi confessori e per molte tribolazioni e tentazioni delle sante vergini e delli altri santi, che ogni gente istava colli occhi e colla mente sospesa verso lui, et attendeano come se parlasse un angiolo di Dio.

Tra quali il detto messere Orlando, toccato nello cuore da Dio per la maravigliosa predicazione di sancto Francesco, si pose in cuore d’ordinare e ragionare con lui dopo la predica de’ fatti dell’anima sua. Onde compiuta la predica, elli trasse da parte sancto Francesco e dissegli: Padre, io vorrei ordinare teco della salute della anima mia. Rispose sancto Francesco: — A me piace molto; ma va istamane, et onora gli amici tuoi che t’anno invitato alla festa e desina con loro, e dopo desinare parleremo insieme quanto ti piacerá. — Vassene dunque messere Orlando a desinare, e dopo desinare torna a sancto Francesco, e sí ordina e dispone con sancto Francesco de’ fatti dell’anima sua piena-