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Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/248

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— E queste parole medesime pur ripeteva, e non diceva niuna altra cosa. Per la qual cosa frate Lione forte maravigliandosi di ciò, levò gli occhi e guatò in cielo, e guatando elli vide venire di cielo una fiaccola di fuoco bellissima et isprendidissima, la quale discendendo si posò sopra ’l capo di sancto Francesco, e della detta fiamma udiva uscire una voce, la quale parlava con sancto Francesco; ma esso frate Lione non intendeva le parole. Veggendo questo e reputandosi indegno di stare cosí presso a quello luogo santo, dov’era quella mirabile apparizione, e temendo ancóra d’offendere sancto Francesco e disturbarlo della sua consolazione se da lui elli fosse sentito, elli si tirò pianamente a dietro, et istando da lunge aspettava di vedere il fine. E guardando fiso, vide sancto Francesco istendere tre volte le mani alla fiamma, e finalmente dopo grande ispazio vide la fiamma ritornarsi in cielo; di che elli si muove sicuro et allegro della visione, e tornavasi alla cella sua; et andando elli sicuramente, sancto Francesco lo senti allo stropiccío de’ piedi sopra le foglie, e comandògli ch’elli l’aspettasse e non si movesse. Allora frate Lione obbediente istette fermo, et aspettollo con tale paura che, secondo ch’elli poscia recitò a’ compagni, in quello punto egli arebbe piuttosto voluto che la terra il tranghiottisse che aspettare sancto Francesco, il quale elli pensava essere contro a lui turbato; imperò che con somma diligenzia elli si guardava d’of-