Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/28

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Fatto alcuno intervallo, sí lo chiamò la seconda e la terza volta, et in quello medesimo modo; e niuna volta frate Bernardo l’udí, e però non gli rispose, né andò a lui. Di che sancto Francesco si partí un poco isconsolato, e maravigliavasi e rammaricavasi tra sé medesimo, che frate Bernardo, chiamato tre volte, non era andato a lui. Partendosi con questo pensiero sancto Francesco, quando fu un poco dilun gato, disse allo suo compagno: — Aspettami qui; — et elli se n’andò ivi presso in uno luogo solitario, e gittossi in orazione, e pregava Iddio che li rilevasse il perché frate Bernardo non gli avea risposto. Et istando cosí, gli venne una voce da Dio che disse cosí: — O povero omicciuolo, di che se’ turbato? debbe l’uomo lasciare Iddio per la criatura? Frate Bernardo, quando tu lo chiamavi, era congiunto meco, e però non potea venire a te, né risponderti; adunque non ti maravigliare, s’elli non ti poté parlare; però ch’elli era sí fuori di sé, che delle tue parole non udiva nulla. — Avendo sancto Francesco questa risposta da Dio, immantanente con grande fretta ritornò verso frate Bernardo, per accusarglisi umilemente dello pensiero ch’elli avea avuto verso lui. Veggendo venire verso sé frate Bernardo, sí gli si fece incontro e gittoglisi a’ piedi. Allora sancto Francesco il fece levare su, et narrògli con grande umiltà il pensiere e la turbazione ch’avea avuta verso di lui; e come di ciò Iddio l’aveva ripreso; onde con-