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Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/329

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te Ginepro; ’l guardiano turbato di tanta fatuitate e di tanto bene perduto, riprende molto aspramente frate Ginepro. Allora frate Ginepro si getta subitamente in terra ginocchione dinanzi al Guardiano e disse umilemente sua colpa a lui e con tutti li frati, dicendo: — Io sono un pessimo uomo: il il tale commise il tale peccato, perché gli furono cavati gli occhi, ma io n’era molto piú degno di lui; il tal fu per li suoi difetti impiccato, ma io molto piú lo merito per le mie prave operazioni; ora sono stato guastatore di tanto beneficio di Dio e dell’Ordine! — E tutto cosí amaricato si parti e tutto quel dí non apparve dove frate veruno fusse. Et allora il Guardiano disse: — Frati miei carissimi, io vorrei che ogni dí questo frate, come ora, sprezzasse altrettanto bene se noi l’avessimo, e solo se ne avesse la sua edificazione, perocché grande semplicitade e caritade gli ha facto fare questo! — A laude di Gestú Cristo e del poverello Fran cesco. Amen.