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Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/50

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☙ 32 ❧

poveri, andate via; e non ci aprirà, e faracci stare di fuori alla neve et all’acqua, collo freddo e colla fame insino alla notte; allora se noi tante ingiurie e tanta crudelta e tanti commiati sosterremo pazientemente senza turbazione e senza mormorare di lui, e penseremo umilmente e caritativamente che quello portinaio veracemente ci conosca, e che Dio il faccia parlare contro a noi, o frate Lione, iscrivi che ivi è perfetta letizia. E se noi perseverremo picchiando, elli uscirà turbato e come gaglioffi importuni ci caccerà con villanie e con gotate dicendo: Partitevi quinci ladroncelli vilissimi, andate allo ispedale ché qui non mangerete voi, né non ci albergherete; se noi questo sosterremo pazientemente e con allegrezza e con buono amore, o frate Lione, iscrivi che qui è perfetta letizia. E se noi, pure costretti dalla fame e dallo freddo e dalla notte, pur picchieremo e pregheremo per l’amore di Dio con grande pianto che ci apra e mettaci pur dentro, quegli piú iscandalezzato dirà: Costoro sono gaglioffi importuni, io gli pagherò bene com’elli sono degni; et uscirà fuori con uno bastone nocchioruto e piglieracci per lo cappuccio e gitteracci in terra et involgieracci nella neve e batteracci a nodo a nodo con quello bastone; se noi tutte queste cose sosterremo pazientemente e con allegrezza, pensando le pene di Cristo benedetto, le quali noi dobbiamo sosteere per suo amore; o frate Lione, iscrivi che in questo è perfetta le-