Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 71 — |
Arte di famiglia:
L’avo di Benedetto da Majano, dopo aver esercitato a lungo l’arte della pietra nel suo villaggio, scese giù a Firenze e vi aperse bottega di scalpellino: voleva che suo figlio Giuliano facesse il notaio, ma l’istinto fu più forte della volontà paterna, e Giuliano diventò il celebre Giuliano da Majano; Benedetto imparò l’arte da suo zio Giuliano e quando in Ungheria volle convertirsi dal legno alla pietra si rivelò subito grande scultore. Pur troppo i lavori da lui fatti per Mattia Corvino non sopravvissero alle rovine successive di Vicegrad: ma di lui, come di suo zio, Ella ha veduto a sufficienza lavori in Toscana, a Roma e a Napoli.
La scultura, il lavoro della pietra è l’arte naturale di queste colline; Fiesole, Majano, Settignano, Rovezzano, sono tutti nomi celebri nella storia della scultura: scultori i migliori, scalpellini eccellenti moltissimi, di generazione in generazione,