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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/118

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112 antologia poetica provenzale


Paure de iéu! s’aujave escambarla
Voste Pegase, auiéu leu davala.
Se sarié lèu desfa de iéu, pecaire!
E vautre alor dirias: Se vouliès faire
De ver, Garcin, te nen foulié mela
Un pau pu tard!

A J. ROUMANILLE.

Ale renes quenounsai de ce qu’escrive gaire:
Roumanille, que vos? sieu qu’un nouvèu vengu.
A toun pouli rigòu ai panca proun begu:
Es que desempìèi hier que m’as rendu troubaire.

(Li Prouvençalo).
(1851).



Povero me. se avessi osato inforcare il vostro Pegaso, sarei tosto caduto. Si sarebbe subito sbarazzato di me, poveretto! E voi allora avreste detto: Se volevi fare versi, Garcin, dovevi pensarci un po’ più tardi! A. Roumanille. — Non rimproverarmi troppo di ciò che scrivo, Roumanille, che vuoi? sono un nuovo venuto. Al tuo bel ruscello non ho abbastanza bevuto: è che solo da ieri mi hai fatto trovatore.