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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/335

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antologia poetica provenzale 329


K Iou jouve e bèu calignaire,
Après agile proun sibleja,
Ma (e! s’èro mes à manja
Dé poumeto per si distraire.
Tambèn, au virant dóu cambi,
Quand tout d’un cóup si rescountrèron,
Pèire e Zino trefouiiguèron
Hn meme tèrns d’un dous fremin,
H Pèire, em’uno parauleto
Que subran li mountè dóu couer,
Mandè ’no poumo — oh! pas lièti (puert!
Sus Iou senet de la bruneto.
Ai 1 ai! dlns Iou vièsti badant
De la paureto rouginello
La frucho s’entrauco e roudello:
Oli! gue crid! quent esfrai charmant!
Puei dóu tèms gue sei det cercavon
La poumo: — Ah! vai. t’agantarai!
Elo cridè.,.. Siguè verni:
Sièis mes après si marldavon.

(id. id.). ((Op. separato))

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Ed il giovane e bel galante, dopo avere abbastanza zufolato, in tè mia! s’era messo a mangiare dei piccoli pomi per distrarsi. Pure, allo svolto della via, quando ad un tratto si incontrarono, Pietro e Teresina trasalirono nel tempo stesso d’un dolce brivido, E Pietro, con una dolce parola, che ratta gli sali dal cuore, lanciò un pomo (oli! non troppo torte!) sul seno della brunetta. Ahi! ahi! nel corsetto semichiuso della poverina, vermiglia, il (rutto s’introduce e striscia. Oh! qual grido, quale spavento gentile! E mentre!e sue dita cercavano il pomo: Ah! va! ti prenderò! ella esclamava.... Fu vero: sei mesi dopo si maritavano.