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434 | antologia poetica provenzale |
Nadal! demest la néu. digus
A vist s’espatarra le gus,
Al sèr l’an troubat per carrière
Ajassat, le cap dins I’ aièro,
E l’an pourtat à l’espital.
Nadal! Nadal!
Nadal! la campano à balan
Cansounejo un refrin galant
Pel que nasquèt dins un estable
E, dins soun lièit, le misérable
Raivo del bèl joun calendal.
Nadal I Nadal!
Nadal! le paure es pie de gau!
Mès subran dins le lièit pia caud
Le cos del malurous se torro:
Es que la mort, afrouso gorro.
A begut soun darnié badai.
Nadal! Nadal!
(S." D.” di Tolosa). | (Op. separato). |
Natale! Nessuno ha visto il pezzente abbandonarsi
sulla neve, la sera l’hanno trovato sulla via, svenuto, la
testa nel ruscello, e l’hanno portato all’ospedale. Natale!
Natale!
Natale! La campana a festa canta un gaio ritornello,
in onore di Colui che nacque in una stalla. E nel suo
letto il miserabile sogna il bel giorno di Natale. Natale!
Natale!
Natale! Il povero è pieno di gioia! Ma tosto nel letto
ben caldo, il corpo dello sventurato si ghiaccia, e la
morte, spaventosa megera, ha bevuto il suo ultimo soffio.
Natale! Natale I