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SECONDO. 58

di Dio, come se volesse cacciarlo dal Cielo, et gettarlo dalla sedia della sua onnipotenza, bestemmiando il fonte d’ogni bene, cui tutte le creature benediscono, laudano, et esaltano in eterno. Et quello che più è da piagnere si è, che questo detestabile peccato alberga maggiormente ne i più nobili hospitii, dove meno dovria trovar ricetto, dico tra i cavalieri, che si pregiano della chiarezza del sangue, et fanno professione d’honore, et del mestieri dell’arme, i quali più di tutti dovrebbono perseguitar questo vitio per legge di vera cavalleria, come quelli che devono essere difensori della religione, et della virtù; onde spesse volte ne portano particulare, et publico segno, ornando il petto, et le ricche robe di Croci d’oro, et di seta, et di vaghi colori. Et nondimeno discordano tanto gli effetti dell’apparenza, non dico in tutti, ma in molti, che prendono il bestemmiare Dio, et Santi per un giuoco, et nel parlar famigliare, et domestico senza niuna commotione d’animo, quasi per scherzo, et per leggiadria spargono horribili biastemme, et alcuni vengono a tanta cecità, che si danno ad intendere che questo appunto sia il vero modo di apparire cavalieri nobili, et valorosi. Contra i quali, et contra tutti i bestemmiatori grandi, et piccoli, se la giustitia humana ò non è sufficiente, ò non cura di rimediarvi, che à me non si appertiene di ricercarlo, adoprarà Iddio, à tempo, et luogo, la sua divina giustitia con tanta severità, quanta à buono intenditore dimostrano le parole di Dio medesimo, soggionte à questo secondo precetto, quando dice: Nec enim habebit insontem Dominus eum, qui assumpserit nomen domini Dei frustra, cioè, Non lasciarà il Signore passar senza castigo colui, che prenderà il nome del Signor Iddio suo in vano. Et se grave pena è minacciata à coloro, che prendono il nome di Dio vanamente, che sarà di quelli che sceleratamente hanno ardire di bestemmiarlo, et maledirlo?

Della cura paterna circa il peccato della bestemmia. Cap. XLVII.

Piaccia à Dio per la sua infinita clemenza, che venga tempo, che per la buona diligenza, et disciplina privata, et publica, sia del tutto estirpato dal popolo christiano, popolo di gratia, et di benedittione, questo abuso detestabile del bestemmiare. Ma lasciando alla providenza de i magistrati, quello che tocca al rimedio publico, continuaremo di dare intorno à ciò alcun ricordo al nostro padre di famiglia.

Dico adunque, che questo horribile peccato di bestemmiare ad ogni passo Iddio, et Santi, nasce come di molti altri mali habiti avviene da piccoli principii,