Pagina:Antoniani - Educazione christiana dei figliuoli.djvu/228

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horrore la povertà santa, et diletta a Dio, quasi ella sia il sommo de mali di questa vita, ma solo ad haver in horrore il vitio, et il peccato, che ci priva de i veri, et eterni beni, la dove la povertà non solo non ci impedisce, ma ci aiuta ad andare più espeditamente al Cielo, et non solo la dottrina altissima di Christo ci insegna a stimar queste cose temporali, et transitorie per terra, et fango vile, come veramente sono, ma sino a i Filosofi gentili le hanno disprezzate, et nelle antiche historie Romane, et Greche si legge di valorosi capitani che furono tanto poveri che con le proprie mani aravano i piccoli campi loro, et tal’hora alla morte non si trovavano danari, che bastassero per sepelire alcuno di loro, ma erano sepeliti a spese publiche, et nondimeno ripudiavano generosamente i tesori, offerti loro da nimici vinti, et maneggiavano le publiche entrate con le mani nette, et riportavano le grandi prede delle vittorie acquistate senza appropriare a se medesimi cosa alcuna, dilettandosi della ricchezza, et magnificenza publica, et della povertà, et frugalità privata. Et nondimeno la povertà non li impedì, che non operassero cose grandi, et honorate, lequali dopo tanti secoli, vivono anchora nella memoria de gli huomini con chiara lode.

Alcune autorità della sacra scrittura circa la immoderata cupidità delle ricchezze. Cap. CVI.

Hor se gli huomini gentili, et infideli, co’l solo lume della ragione furono di cuore cosi generoso che seppero disprezzare le ricchezze, quanto più lo doverà fare il christiano, la cui heredità è in cielo, et sa che questa vita non è altro che un pellegrinaggio, et un’esilio? per tanto il buon padre consoli il figliuolo se per caso saranno poveri, con quelle parole del buon Tobia, quando dicea al figliuolo: Non temer figliuol mio, povera è la vita che noi meniamo, ma havremo molti beni, se temeremo Iddio, et ci scostaremo da ogni peccato, et operaremo il bene. Dimostrigli che non ci è cosa più suave, che haver quel poco che si possiede con giusto titolo, et di buono acquisto, si come lo Spirito santo dice per bocca di David, Melius est modicum iusto, super divitias peccatorum multas, cioè, meglio è il poco al giusto, sopra le molte ricchezze de i peccatori.

Non si dannano le ricchezze, ma si consolano i poveri, non si dannano le ricchezze, che sono instrumento della vita humana, ma si danna la sete insatiabile di molti, i quali quello che è uno aiuto solamente et un mezzo del ben vivere lo appetiscono con tanto ardore, come se fosse il fine ultimo, et