Pagina:Antoniani - Educazione christiana dei figliuoli.djvu/267

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SECONDO. 117

che più oltra non scorgevano, se non forse molto debolmente, et dubbiosamente. Et se questa felicità l’hanno posta nell’operatione della virtù, come anchora è certo, per il che ricercano nell’huomo civile gli habiti di tutte le virtù morali, et intellettuali, che però non trapassano le forze della natura. Hor se i Filosofi si proposero, secondo l’intendimento loro, cosi alto fine, che per conseguirlo fosse necessario formare un perfetto virtuoso, che diremo dell’huomo christiano, il quale havendo per fine la felicità eterna, chi è che non sappia, che à tanta altezza non si può pervenire per altri mezzi, che per le operationi virtuose, fatte in gratia di Dio? et salendo per la scala di quelle altissime virtù theologali, Fede, Speranza, et Carità, che i Filosofi non conobbero? Ma la divina gratia, che è quella che dà vita, et efficacia di merito eterno all’opere nostre, ci è data, et moltiplicata per i sacramenti santi, come per alcuni canali d’oro, et per mezzo di quella fidata messaggiera, et ambasciatrice de i nostri bisogni, cioè per la oratione santa, della quale si è ragionato di sopra. Adunque concludendo diciamo, se la porta del paradiso sarà aperta solamente à gli amici di Dio, se l’amicitia di Dio, la quale egli per sola sua benignità ci dona, si conserva poi, et si accresce continuamente per i mezzi già detti; et se la gratia è quella che merita, et partorisce nova gratia à chi non tiene il talento otioso, ma opera secondo la gratia; se, dico, cosi è, per certo chi vuol poco commertio con i sacramenti, et con l’oratione, dimostra voler poco stretta amicitia con Dio, et voler poco del suo aiuto, et favore, et dimostra non conoscer bene tra quanti nimici, et quanti pericoli noi siamo, et quanto bisogno habbiamo della continua gratia di Dio, onde è scritto in san Luca; È necessario sempre orare, et non mancar giamai.

Che la forma della vita che si propone è commune à tutti. Cap. CXXXVII.

Tu adunque, diranno costoro, vorresti tutti gli huomini religiosi? et che altro è il christiano? anzi, replicaranno, farai con questi modi tutti i fanciulli monaci, et clerici riformati. A questo dico che mi sovviene haver letto una risposta di un santo Dottore, il quale lodando altamente, et consigliando la virginità, introduce alcuni, che dicevano, che se tutti volessero esser vergini, mancaria il mondo in breve tempo; à i quali rispondeva in questa, ò simil sentenza: O volesse Iddio, che presto il cielo si riempisce di beati; forse in questa istessa forma potrei rispondere anchor’io. Ma lasciando questo da parte, dico che la santità non repugna,