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TERZO. 145

Delle scuole della venerabile compagnia de’ padri giesuiti. Cap. XXXIII.

Lo Spirito santo, del quale si narra ne gli Atti Apostolici, che apparve sopra i primi credenti in forma di lingue di fuoco, ci diede ad intendere con quel segno visibile, che nella santa Chiesa Catholica, laquale è retta et governata dalla sua providenza, et continua assistenza non mancariano giamai lingue di fuoco, cioè huomini ferventi di carità, et copiosi di parole, si come si dice nell’hinno Ecclesiastico di quella festività. Bene è vero che in molti avviene che queste due qualità non sono unite, ma separate et disgiunte, onde alcuni hanno lingua, cioè dottrina et eloquenza, ma non fuoco di carità et zelo grande dell’honor di Dio, et della salute delle anime, altri pusilli, et semplici ardono di fuoco di divino amore, ma non hanno scienza, et eloquenza per insegnar gli altri. Ma cosi come nella santa Chiesa non manca mai lingua, ne fuoco, cioè santità di vita et integrità di dottrina, cosi parimente non mancano mai lingua infocate, che hanno l’una cosa, et l’altra, benche di queste per i peccati nostri vi sia piccola copia. Hora lo Spirito santo artefice mirabile, et ricco di salutifere inventioni, lequali di tempo in tempo hà scoperte à benefitio et ornamento della santa Chiesa, in questi nostri ultimi secoli, essendo molto rilassata la disciplina Ecclesiastica, et lo studio delle sacre lettere nel Clero seculare, suscitò lo spirito di Ignatio di Loiola nato nobilmente nella Biscaglia, huomo veramente secondo il suo nome infocato di amor di Dio, et per mezzo suo, et de suoi compagni, fondò la nobile religione de’ Clerici, chiamati della Compagnia di Giesù, laquale come vite eletta, piantata dal celeste agricoltore, hà come si dice nel salmo, riempita la terra, et coperti con l’ombra sua i monti, et distesi i palmiti, et le propagini sue non solo sino al mare, ma nel nuovo mondo, et ne i paesi remotissimi da questi nostri, havendo apportato in ogni luogo due frutti spetialmente non meno suavi che necessarii, l’uno la frequente predicatione della parola di Dio, et l’altro la frequenza de’ sacramenti della confessione, et della santissima Eucharistia. Hora frà gli altri ottimi instituti, et professioni di questa venerabile compagnia, laquale si affatica per congiunger insieme quelle due cose delle quali dicevamo, cioè fuoco di carità, et lingua di eruditione, uno ve ne è che ci hà dato occasione di far questo ragionamento, cioè l’insegnar à i fanciulli, et alla gioventù, lettere et buoni costumi, laqual cosa trattano non superfitialmente, et per una apparenza, ma con molto studio et cura, per il che hanno schuole publiche, dove non mercenariamente, ma per solo amore, et honor di Dio, si insegnano le lingue, et