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ASS — 91 — ASS
assaccareddi. V. palpitu. ||  Fig. Dubbiezze, angosce.

Assaccari. v. intr. Aprir e chiuder la bocca a quel modo che morendo si suole: boccheggiare. || assaccari lu cuteddu, spata ecc. ficcar dentro, figgere. L’idea è tolta dal saccu. E Pasq. il registra pur nel senso di acquistare: derivandolo dal Lat. assequor, quasi assequari, assaccari. || intr. pass. Affannarsi: acciannare.

Assaccata. s. f. L’azione del boccheggiare: boccheggiata. V. participiu. || Per strappata.

Assaccatedda. dim. Boccheggiatina. || Strappatina.

Assaccu. s. m. L’assaccari nel senso di ficcar dentro: colpo quasi figgimento. Veneziano ha: ahi chi canusciu a la manu, a l’assaccu. (Libbru di la celia).

Assaccunari. v. intr. Lo stesso di assaccari: boccheggiare, ratire.

Assaccuneddu. dim. di assaccuni e met. vale ambascia, angoscia.

Assaccuni. s. m. Que’ moti che fanno gli animali prima di morire: boccheggiamento. || dari un’assaccuni: batter la capata, morire.

Assagghiari. v. intr. ass. Impallidire per paura, o altro: allibbire.

Assaggiamentu. s. m. Assaggiamento.

Assaggiari. v. a. Gustar leggermente checchessia, per sentirne il sapore: assaggiare. || Met. Cominciar a gustare checchessia anco moralmente: assaggiare. P. pass. assaggiatu: assaggiato.

Assaggiaturi –tura. verb. Chi o che assaggia: assaggiatore –trice. || Chi esamina il titolo de’ metalli: saggiatore –trice.

Assaggiu. s. m. Assaggiamento: assaggio.

Assagurrutu di lu travagghiu. (Pasq.) Oppresso dalla fatica. Tolta l’idea dal Lat. suburratus: pieno, carco di zavorra.

Assai. avv. Assai. || ben’assai; posto avv. per più forza: assai bene. || Grandemente: di molto. || avirinni assai d’unu: somigliargli molto. || avirinni assai d’una cosa, esser quasi nella cosa, e aver quasi quella qualità, p. e. nn’avi assai di lu pazzu, più che a bastanza: troppo. || aviri assai: esser molto, molto tempo; avi assai: gli è molto, è molto tempo. || vuliricci assai: volerci molto, e si dice di tempo; e pure esprime gran difficoltà o spesa ecc. || aviri assai chi fario di fari: aver assai che fare, aver a durar molta fatica. || a fari assai: a far assai, al più al più. || assai: assai, gran tempo. || assai assai: assai bene, assaissimo. Sup. assaissimu: assaissimo.

Assaiamentu. s. m. Ardimento.

Assaiari. v. a. Incitar il cane o anco l’uomo contra alcuno: accanare, aissare (e pare metatesi di questo) aizzare, abbraccare || intr. pass. Aver ardire: ardirsi, osare.

Assaiatu. add. Accanato, aissato. || Ardito, osato. || culura assajati: accesi, avventati, vivi.

Assaiu. s. m. Prova: cimento. (Fr. essai).

Assaiuliddu. avv. dim. di assai: moltetto. (Tomm. D.).

Assalariari. (Sp. assalariar). V. salariari.

Assaliri. V. assaltari.

Assaltari, Assartari e Assautari. v. a. Dar addosso con impeto ad offendere o pigliare alcuno assaltare, questo in italiano spesso è più d’assalire, ma pure si scambiano; però non si direbbe assaltare con beffe o parole ma assalire. || Quanto l’assalto è più generale quasi circondando l’inimico: investire. || L’assaltar di fronte: affrontare. || Prov. omu assautatu è menzu pigghiatu: uomo assalito è mezzo preso. || assaltaricci la frevi ecc. assalirgli la febbre ecc. || P. pass. assaltatu: assaltato, assalito. || Investito. || Affrontato.

Assaltu, Assartu, Assautu. s. m. L’assaltare: assalto. || Quell’esercizio di studio che fanno i giocatori di scherma: assalto.

Assammarari. v. a. Porre e tener più ore i panni sudici immersi nell’acqua pura, per rammollirne il sudiciume: ammollare, metter in molle. (Car. Voc. Met.).

Assammarata. s. f. Lo ammollare: ammollata.

Assammaratizzu. add. Dicesi di cosa molto inzuppata: immollata.

Assammaratu. add. Ammollato. || met. Bagnato da pioggia, da sudore ecc. in gran copia: immollato.

Assammaratuni. add. accr. Molto ammollato. || Malconcio da pioggia: immollatissimo.

Assammaratura. s. f. L’ammollare: ammollamento. || L’acqua che rimane dall’ammollare.

Assammuzzari. V. summuzzari.

Assangatu. V. sangutu.

Assantucchiari. v. a. Nascondere con gran cautela: occultare. P. pass. assantucchiatu: occulto. I santocchi metton ogni cura ad occultar sempre le loro nefandità; di qui la nostra voce.

Assapiri. v. intr. Sapere, s’usa col verbo fari ecc. assapere.

Assapurari e Assapuriri. V. insapuriri. || V. assaggiari. || V. tastari.

Assardarisi. V. arrifaudarisi.

Assartari. V. assaltari.

Assaru. V. asara baccara. || Quella parte del dado ov’è l’uno, l’asso.

Assassinamentu. s. m. Assassinamento.

Assassinari. v. a. Assaltare nella strada i viandanti e ucciderli per derubarli: assassinare. || Per sim. d’ogni atroce danno che si faccia: assassinare.

Assassinatu. add. Assassinato. || Sopraffatto, e dicesi anco di faccende, visite ecc.

Assassinaturi. verb. m. Chi assassina: assassinatore, assassino.

Assassìniu. s. m. L’assassinare: assassinio.

Assassinu. s. m. Chi suol assassinare: assassino, s’usa anco come add.

Assassunari. v. a. Leggermente friggere: soffriggere. P. pass. assassunatu: soffritto. (Fr. assaisonner: condire).

Assassunata. s. f. Il soffriggere: soffritta.

Assassunatedda. dim. Leggera soffritta.

Assautari. v. a. assaltari.

Assecunnari. V. assicunnari: assecondare.

Assediari. v. a. Circondar coll’esercito un luogo per prenderlo: assediare. || Fig. Esser sempre attorno a una persona per conseguir checchessia: assediare. P. pass. assediatu: assediato.

Assèdiu. s. m. L’accamparsi dell’esercito in un luogo circondandolo: assedio.

Assemblèa. s. f. Adunanza alquanto solenne di più persone per trattar faccende specialmente pubbliche: assemblea.