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AZZ — 106 — BAB


Azzardaturi. V. azzardusu.

Azzardu. s. m. Cimento: rischio, azzardo.

Azzardusu. add. Rischioso, azzardoso.

Azzarettu. s. m. Acciajo lavorato, più puro dei comune: acciajo raffinato.

Azzariari. v. a. Congiungere l’acciajo col ferro rovente per farne strumenti da taglio: inacciajare.

Azzariatu. add. Inacciajato. || Medicato o acconciato coll’acciajo: acciajato. || Met. Duro di corpo o di animo che resiste a sventure o a intemperie: che è di acciajo.

Azzarinu. s. m. T. calz. Ferro per dar il filo a’ trincetti: acciarino. || Macchinetta adattata agli archibusi, per far fuoco: acciarino. || Strumento da musica fatto a triangolo e si batte dentro con una verghetta di rame: sistro. || add. Detto di colore d’acciajo.

Azzàru. s. m. Ferro reso più duro ed elastico mercè operazioni: acciajo.

Àzzaru. s. m. T. bot. Albero, del legno di cui si fanno molti lavori: acero. Acer L. Da noi pur detto àgghiaru V.

Azzazzàri. V. assaggiari.

Azzèntu. V. accentu.

Azziccafrìttuli. add. Spilorcio: gretto, tirchio.

Azziccari. v. a. Cogliere, investire, colpire: azzeccare. || azziccari un pugnu: azzeccar un pugno, darlo per bene. || Per configgere. || intr. azziccaricci: azzeccarci, azzeccare in, darvi dentro, indovinare. || azziccari nettu: dar nel segno, misurare per bene. P. pass. azziccatu: azzeccato.

Azzìddari. V. zòddari.

Azziddàrisi. V. cacarisi.

Azziddaràrisi. v. intr. pass. Provar una certa gioja: gioire. || Avere gran paura: impaurirsi. || Iscornarsi per parole acri: pungersi.

Azziddica. s. f. T. bot. Erba: abrotano, selvatico. (D. B.).

Azzimmamentu. s. m. Il cimar i panni: cimatura.

Azzimmari. v. a. Detto di panni, levar la cima: cimare. || Assassinare. || intr. Detto di uccelli quando vanno nelle reti: buttarsi. P. pass. azzimmatu: cimato. || Assassinato. || Buttato.

Azzimmatura. s. f. Ciò che si leva cimando: cimatura.

Azzimmaturitura. verb. Chi o che cima: cimatore –trice.

Azzimmiddamentu. s. m. Zimbellamento.

Azzimmiddari. v. a. Allettar gli uccelli collo zimbello: zimbellare, toccare. || Met. Far un colpo. P. pass. azzimmiddatu: zimbellato.

Azzimmiddata. s. f. Atto dello zimbellare: zimbellata.

Àzzimu. add. Senza lievito: azzimo.

Azzitarisi. v. intr. pass. Promettersi sposo. || a. V. citari.

Azzizzamentu. s. m. Il raffazzonarsi: adornarsi.

Azzizzari. v. a. Adornare, rassettare con diligenza: raffazzonare, azzimare. || Rifl. a. Raffazzonarsi, rinfronzirsi. || Arricchirsi. || Iron. procacciarsi guai: conciarsi pelle feste e s’usa anche att. Da zizzu V. P. pass. azzizzatu: raffazzonato, azzimato.

Azzizzata. s. f. Il raffazzonare, azzimare: raffazzonata. || Rassettata.

Azzizzatedda. dim. Rassettatina, assettatina.

Azzizzateddu. add. dim. Ravviatino, alquanto raffazzonato.

Azzò. cong. Denotante cagione, fine: acciò. || omu d’azzò: uomo d’importanza, d’abilità.

Azzòlu. add. Aggiunto di color turchino cupo: azzuolo. || Colore che si infonde alla salda per colorir le biancherie: turchinetto. || È anche una specie di pere minute.

Azzu. Esclamazione: cappio! per dinci. V. cazzu.

Azzubbunari. V. abbiuccari.

Azzuccarari. v. intr. e intr. pass. Dicesi di frutte candite o a giulebbe, quando ricopronsi alla superficie di zucchero come cristallizzato.

Azzuccari. v. intr. Venire innanzi proprio delle piante: allignare, ceppare. Da zuccu V. P. pass. azzuccatu: allignato, ceppato.

Azzuddàrisi, Azzuddaràrisi. V. azzaccanarisi.

Azzuffari. v. a. Far venire a zuffa: azzuffare. || rec. Venir a zuffa: azzuffarsi. || Met. Non affarsi: azzuffarsi. P. pass. azzuffatu: azzuffato.

Azzulari. v. a. Colorire in azzuolo. || Dar il turchinetto. P. pass. azzulatu: color azzuolo.

Azzuleddu. V. azzulettu.

Azzulettu. add. Che ha dell’azzurro: azzurrino, azzurrigno.

Azzuliari. v. a. Dar busse per bene: zombare, tambussare.

Azzuliata. s. f. Buona quantità, e s’intende sempre di busse: carpiccio.

Azzuppari. v. a. Far divenir zoppo: azzoppare. || Intr. Divenir zoppo: azzoppare. P. pass. azzuppatu: azzoppato.

Azzuppatina. s. f. Lo azzoppare.

Azzurrògnulu. s. f. Azzurrino: azzurrognolo.

Azzurru. Aggiunto di colore alquanto più pieno del celeste, che anco si dice turchinu: azzurro.

Azzuttari. V. zuttiari. (Sp. azotar.).

Azzuttatu. add. Dicesi di terreno che non avendo pendìo faccia pozze (zotta): appozzato.


B

B. Seconda lettera dell’alfabeto, prima delle consonanti. Nell’uso la si scambia sempre colla V e specialmente quando la V si trovi in posizione da pronunziarsi forte come: a brazza aperti, non a vrazza ecc. a bidiri invece di a vidiri, e così in eterno. Di rado la si scambia anco per la P. Due B si mutan alle volte in J come da: abbiamo: ajamu. E alle volte in GG p. e. gaggia da gabbia. In principio di parola si pronunzia quasi sempre doppia.

Baàscia. V. bagascia.

Babbalà o A Babbalalà. modo avv. Inconsideratamente, alla carlona: alla babbalà, alla babbalè.

Babbalàcchiu. add. Materiale, semplice, grosso: babbuasso, babbaleo.

Babbaluceddu. s. m. T. zool. dim. di babbaluci: chiocciolina, chioccioletta. || babbaluceddi niuri d’acqua duci: neritina color di pece. Neritina picea. Biv. Bern. || babbaluceddi pilusi, sorta di caracolle che abitano in sul Monte Cuccio: caracolla pelosa. Caracolla pilosa Biv. || babbaluceddi virdi d’acqua: neritina verde. Neritina viridis Lam.