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BEN — 118 — BEN

cro che abbia rendite: benefizio. || benefiziu di corpu: benefizio del corpo, evacuazione del ventre.

Benefiziuni. s. m. accr. di benefiziu: beneficione.

Benemèritu. add. Che ha ben meritato da alcuno, o dal pubblico: benemerito.

Beneplàcitu. s. m. Libito, piacimento, consentimento: beneplacito. || a beneplacitu, modo avv.: a beneplacito, ad arbitrio.

Benèssiri e Ben essiri. s. m. Buono stato, prosperità: benessere, ben essere.

Benestanti. s. m. Chi sta bene in ricchezze: benestante.

Benevolenza e Benevolenzia. s. f. Quel sentimento che fa volere il bene di alcuno, un poco meno di affezione: benevolenza. || Prov. tira cchiù un pilu di benevolenza, ca centu para di voi: tira più un filo di benevolenza che cento paia di buoi.

Benevulenza. V. benevolenza.

Benèvulu. add. Chi desidera il bene altrui: benevolo. || Per benigno, favorevole: benevolo.

Benfàttu. s. m. Il ridurre in migliore stato o forma una cosa: bonificamento. || appizzaricci lu benfattu: perdervi la fatica.

Benfattu. add. Proporzionato: benfatto. || Virtuoso, cortese: benfatto. || benfattu! o benfatta! son voci d’approvazione: bene!

Benfratellu. s. m. Parlandosi di persona nojosa, vale importuno: appiccicaticcio. || mittirisi a benfratellu: esser una mosca culaja, esser importuno. || pl. Monaci della regola di S. Giovanni di Dio: fate-bene-fratelli.

Beni. s. m. Ciò che si desidera, in quanto si conviene alla natura umana, e che reca il soddisfacimento, e ciò che si dee eleggere in quanto è utile e buono pel consorzio ecc.: bene. || Opere buone: bene. || Possessioni: beni, beni stabbili: beni stabili, quelli in terre case e simili: beni mobbili: beni mobili, quelli trasportabili. || vuliri beni: voler bene, quasi amare. || pigghiari in beni: favorire, condiscendere. || essiri beni una cosa: esser bene, tornar utile. || stari beni cu ’na pirsuna: esser bene di uno, esser in grazia. || Prov. beni e mali ’n cera pari, che chi vuol bene o male gli si legge in volto. || beni e mali è vita d’omu, che in nostra vita si fanno cose buone e cose cattive. || cu’ voli beni nun senti fetu d’agghia: chi soffre per amore non sente pene. || nè tuttu lu beni giuva, nè tuttu lu mali veni pri nòciri: tutto il male non viene per nuocere. || ogni beni da Diu veni: ogni bene da Dio viene. (Ma chi non s’ajuta Dio non l’ajuta). || fa beni si tu voi gabbari a tutti, ha il senso che chi fa bene si ritroverà bene, e corrisponde per altro senso all’italiano: vuoi guardar i tuoi frutti? siine cortese a tutti. || aviri beni: aver bene, aver quiete, pace. || hàinni fattu beni a poviri? modo prov. ne hai fatto bene a’ poveri? || fa beni prima a li parenti toi, doppu a cui piaci di l’amici toi: che prima vengon i parenti poi gli amici. || lu beni l’havi cu si lu merita: chi ben fa, ben aspetta. || lu beni chi lassi di fari, mai cchiù nun l’aspittari: chi non fa del bene non s’aspetti del bene. || beni di Diu: ben di Dio, ricchezze in quantità. || aviri pri beni: avere per bene, aver caro, approvare. || cu’ ti voli beni ti fa chianciri cu’ ti voli mali ti fa ridiri: chi mi vuol bene mi lascia piangendo, chi mi vuol male mi lascia ridendo. || cu’ beni e mali nun purrà suffriri, a grandi onuri nun purrà viniri: chi bene e male non può soffrire, a grande onore non può venire. || quannu lu beni ti veni in casa abbrazzatillu e basa, bisogna saper approfittar bene. || lu beni si canusci quannu si perdi o nun si canusci lu beni si nun si perdi, purtroppo vero, il bene si conosce quando si perde; che pur noi diciamo: lu beni chi sdilliggi e nun riguardi, lu ricanusci quannu lu perdi. || zoccu ti fa beni è fattu prestu, quel che piace si fa senza cercar impicci: dove la voglia è pronta, le gambe son leggiere. || cu’ beni simina, beni ricogghi o cu’ fa beni aspetta beni: chi fa bene ha bene. || cu’ fa beni per amuri, s’acquista la grazia di lu Signuri: chi fa bene per amore s’acquista la grazia del Signore, ma molti fanno un’oncia di bene per fruttargli un centimetro di paradiso, come danaro impiegato! || cu’ fa beni per usanza, nenti vali e pocu avanza: chi fa bene per usanza, se non perde poco avanza. || cu’ fa beni pri paura, nenti vali e pocu dura: chi fa bene per paura, niente vale e poco dura. || beni ti stia! ben ti stia, n’hai a dovere! || lu fari beni nun si perdi mai: far servizio non se ne perde. || fa beni e nun guardari a cui, o scordatillu: fa bene e non guardar a cui. || di beni ’mmegghiu: di bene in meglio, andar sempre più bene. || beni assai: benone. || fari beni, detto di vivande, rimedii, ecc. giovare: far bene. || fari di lu beni ad unu, giovargli, soccorrerlo: fargli del bene.

Beni. avv. bene. || va beni: va bene, ho capito. || nasciri beni: aver alti natali. || beni beni: interamente, affatto: ben bene.

Beni. Particella riempitiva in molte locuzioni. È modo di risposta: bene. || beni, di sta cosa mi nni ’ncaricu io: bene, di ciò me ne incarico io ecc.

Beniaminu. s. m. Dal Beniamino della Bibbia, oggi si dice pel figlio prediletto: beniamino, cucco.

Benificari. V. beneficari.

Benignamenti. avv. Con benignità: benignamente. || Mansuetamente: benignamente.

Benignari. v. intr. e si fa pass. Dimostrar con maniere gentili di apprezzare altrui e le cose d’altrui, e in ispecie degli inferiori: degnare. || Inchinar l’animo e condiscendere: degnarsi, compiacersi, benignarsi (quest’ultimo secondo Ugolini fu usato nel nostro senso). P. pass. benignatu: degnato, compiaciuto.

Benignità e Benignitati. Disposizione d’animo a giovar altrui: benignità, benignitade, benignitate. || Bontà di clima: amenità, benignità.

Benìgnu. add. Che desidera e fa il bene altrui: benigno. || Favorevole, benefico: benigno. || Detto di morbi, non violento, non mortale: benigno.

Benissimu. avv. sup. Benissimo.

Benistanti. V. benestanti.

Benivrancu fausu. s. m. T. bot. Erba: polemonia.

Benivulenza, Benivulènzia. V. benevolenza.

Benna. s. f. Striscia o fascia che s’avvolge al capo: benda. || Quella che copre gli occhi acciocchè non veggano: benda.