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Diagunali. add. e s. Linea che divide in mezzo da un angolo al suo opposto il quadrilatero: diagonale.

Diagunalmenti. avv. In modo diagonale: diagonalmente.

Dialettu. s. m. Modo di parlare d’una città o provincia che si differisce dalla lingua comune nazionale: dialetto.

Dialogheddu e Dialugheddu. V. dialoghettu.

Dialoghettu. e Dialughettu. s. m. dim. di dialogu: dialoghetto.

Dialoghista. V. dialoggista.

Dialòggicu. add. Appartenente a dialogo: dialogico.

Dialoggismu. s. m. Stile d’un discorso fatto per via di dialogo, e l’uso del dialogo: dialogismo.

Dialoggista. s. m. Chi compone dialoghi: dialogista.

Dialoggisticu. add. Che è in forma di dialogo, o appartenente a dialogista: dialogistico.

Dialoggizzari. v. intr. Parlare, scrivere, mettere in dialogo: dialogare, dialogizzare, dialoghizzare.

Diàlogu e Diàlugu. s. m. Discorso di due o più persone: dialogo.

Dialuguzzu. V. dialoghettu.

Diamantari. v. a. Ridurre uno oggetto a faccette come il diamante: sfaccettare, affaccettare. P. pass. diamantatu: sfaccettato, affaccettato.

Diamantaru. s. m. Colui che pulisce e sfaccetta diamanti: diamantajo.

Diamanti. s. m. Pietra preziosa più dura e brillante: diamante. || a punta di diamanti, quei lavori di figura aguzza con punta a guisa di piramide: a punta di diamante. || met. Cosa durissima: diamante. || T. stam. caratteri diamanti.

Diamantinu. s. m. dim. Diamantino. || add. Di diamante: diamantino. || E met. durissimo: diamantino.

Diambra. s. T. Medicamento odoroso usato dagli antichi: diambra.

Diametrali. add. Di diametro: diametrale.

Diametralmenti. avv. In modo diametrale: diametralmente. || fig. Affatto opposto, si dice di cose, di persone: diametralmente.

Diàmetru. s. m. Retta che passando pel centro del circolo il divide in due uguali parti: diametro.

Diàmmani. Esclamazione: diamine, diàmin, diàmmine. (Fanfani).

Diamoron. s. m. T. farm. Sciroppo di sugo di more: diamoron.

Diamuscu. s. m. T. farm. Composizione di polvere cordiale, di cui è base il muschio: diamusco.

Diana. Aggiunto che si dà alla stella che apparisce innanzi al sole: diana. || battiri la diana, nel militare è il batter il tamburro allo spuntar del dì: battere la diana.

Diàntani. Sinonimo di diavulu: diàntine.

Diantanuni. V. diavuluni.

Diapason. s. f. T. mus. Una delle consonanze musicali, e vale l’ottava: diapason.

Diapenìdiu. s. m. T. farm. Medicamento per la tosse: diapenidio.

Diapenti. s. f. T. mus. Una delle consonanze musicali, che vale la quinta: diapente.

Diaprassio. s. m. T. farm. Composizione di polvere cefalica, la cui base è il marrobbio: diaprassio.

Diariu. s. m. Giornale: diario.

Diàrrachi. Esclamazione invece di diavolo: diàcine, diàscolo.

Diarracuni. accr. di diarrachi.

Diarrìa. s. f. Flusso di ventre: diarrea.

Diàscacci. Esclamazione invece di diavolo: diàschecce, diàscane, diàscolo. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).

Diascacciuni. accr. di diascacci.

Diascordiu. s. m. T. farm. Antidoto inventato da Fracastoro: diascordio.

Diasena. s. f. T. farm. Lattovaro di cui è base la sena: diasena.

Diaspru. s. m. T. min. Pietra dura che s’accosta all’agata ma più opaca e verde: diaspro, trovasene d’altri colori. || diaspru fioritu, varietà rossa con vene gialle, trovasi in Sicilia presso Giuliana.

Diastoli. s. f. T. med. Dilatazione naturale del cuore, contraria di sistole: diastole.

Diastolicu. add. Di diastole: diastolico.

Diatessaron. s. m. T. mus. La quarta consonanza musicale: diatessaron, diatesseron. || T. farm. Specie di teriaca formata da quattro ingredienti: diatessaron.

Diàtini. V. diantani.

Diatriba. s. f. Spezie di disputazione, con critica e satira: diatriba. || Scrittura censoria, invettiva: diatriba.

Diàulu. V. diavulu. (A. V. ital. diaulo. Fra Guittone.)

Diàvula. s. f. Donna maliziosa, vivace, seduttrice: diavola. || Donna scaltrita, impertinente, brutta: diavolessa.

Diavularìa. s. f. Cosa diabolica: diavoleria. || Fastidio, argomento sottile, pretesto o combinazione, anco casuale, contraria alle nostre mire: diavoleria. || Malizia, imbroglio: diavoleria. || fari diavularii, imperversare, far il frugolo: far il diavolo o il diavolaccio.

Diavulazzu. s. m. pegg. di diavulu: diavolaccio. || jiri comu un diavulazzu, andare con somma velocità: andar come il vento.

Diavulicchiu. s.m. dim. di diavulu: diavoletto, diavolino. || Spezie di granchio che entra in varî gusci vuoti di conchiglie.|| In pl. è T. dei confett. Spezie di zuccherini di sapore acutissimo: diavolini, diavoloni.

Diavulina (a la. posto avv. Alla peggio, senza considerazione, abbondantemente: alla diascola.

Diàvulu. s. m. Spirito tentatore e maligno: diavolo. || s’usa per riempitivo, p. e. chi diavulu fai? che diavolo fai? || Uomo malvagio: diavolo. E de’ fanciulli che mai non han posa: diavolo. || diavulu scatinatu, dicesi a fanciullo irrequieto: diavolo scatenato. || fari comu un diavulu, o fari lu diavulu a quattru, o lu diavulu a setti sulara, esser irrequieto: aver il diavol addosso, far il diavol a quattro. E anco far ogni sforzo: far il diavolaccio. || fari com’un diavulu, aviri lu diavulu ’ncorpu, imperversare, arrovellarsi, arrabbiarsi: entrar nelle furie. || essiricci un diavulu e peiju o un granni diavulu o un diavulu a quattru, esservi un diavol a quattro, far un diavolo e peggio; gran conquasso: un diavoleto. || dari l’arma a