Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/345

Da Wikisource.
DIS — 327 — DIT

è chiaro. || fa tuttu lu to putiri, ca Diu fa lu so vuliri: dove Dio pon la mano, ogni pensiero è vano. || quannu Diu ti voli aiutari sapi la casa, dunque se non giunge l’aiuto gli è che Dio non vuole. || quannu Diu voli, d’ogni tempu chiovi: quando Dio vuole a ogni tempo piove. || Diu duna lu friddu cunformi li vesti, perchè egli è giusto: Dio manda il freddo secondo i panni. || megghiu è zoccu Diu manna chi zoccu l’omu dumanna, perchè Dio sa meglio di noi ciò che ci vuole: è meglio quel che Dio manda, che quel che l’uomo domanda. || zoccu è datu di Diu nun pò mancari: quel che è disposto in cielo, convien che sia. || Diu arricchisci e Diu ’mpuvirisci, però aiutati che Dio t’aiuta. || Diu è lagnusu, ma nun è scurdusu: Dio non paga il sabato. || privu di Diu! modo di giurare. || a Diu V. addiu. || a Diu e a la vintura, senza scopo, senza cosa fissa: alla ventura. || lassari ’na cosa a Diu e la furtuna o vintura, lasciarla ire per sè: lasciar una cosa alla ventura. || comu voli Diu, si dice delle cose fatte alla meglio. || sia lodatu Diu, modo di saluto: deo gratias. È anche esclamazione.

Diunari. V. dijunari.

Diunu. V. dijunu.

Diurèticu. add. Che facilita l’orina: dioretico. || Medicamento buono a far orinare: dioretico.

Diurnamenti. avv. Lungamente, o durante il dì: diurnamente.

Diurneddu e Diurnottu. dim. di diurnu s.

Diurnu. add. Del dì, del giorno: diurno.

Diurnu. s. m. Libro contenente le ore canoniche che si recitano di giorno: diurno.

Diuturnu. add. Che si riferisce a tempo, e vale molto lungo: diuturno.

Divacari. V. sdivacari.

Divagamentu. s. m. Il divagare o divagarsi: divagamento.

Divagari. v. intr. Andar vagando: divagare. || rifl. a. Spassarsi: divagarsi. || Per svagarsi. (In questo senso divagarsi è biasimato da Ugol.). P. pr. divaganti: divagante. P. p. divagatu: divagato.

Divaneddu. dim. di divanu.

Divanu. s. m. Consiglio de’ Ministri e Rassa del Gran-Turco: divano. || Sofà senza spalliera fissa che ponesi intorno intorno alle pareti d’una stanza: divano. || E in generale anco quelli con ispalliera o braccioli, capaci di tre persone, o in circa: sofà, canapè. || met. Qualunque cosa serva di riposo materiale o morale. || divanu di li figghi, il seno materno.

Divariu. s. m. Differenza, varietà: divario.

Divastari. V. devastari.

Divèrbiu. s. m. Colloquio ostile, contesa: diverbio.

Divergenza. s. f. T. mat. Lo allargarsi che fanno due linee non parallele dilungandole: divergenza. || met. Delle opinioni o altro che non sian d’accordo: divergenza.

Divèrgiri. v. intr. Andare con divergenza sì nel propr. che nel fig.: divergere.

Diversamenti. avv. In diversa maniera: diversamente.

Diversificamentu. s. m. L’atto del diversificare: diversificamento.

Diversificari. v. a. Far differenza: diversificare. || rifl. Diversificarsi. P. pass. diversificatu: diversificato.

Diversificazioni. s. f. Il diversificare: diversificazione.

Diversioni. s. f. Il divertire, rivolger altrove: diversione. || Detto delle acque, deviazione: diversione. || T. med. Il divertir il corso o flusso degli umori: diversione. || T. mil. L’assalir il nemico a un punto perchè attirandogli qui l’attenzione, s’assalisca altrove: diversione. || Torcimento della dirittura: diversione.

Diversissimamenti. avv. sup. Diversissimamente.

Diversità e Diversitati. s. f. Differenza più notabile nelle cose: diversità, diversitade, diversitate.

Diversivu. add. Che diverte, devia: diversivo. || s. T. idraulico. Quel canale che devia parte dell’acqua d’un fiume: diversivo. || Passatempo, interruzione d’un’azione seria o monotona: diversivo (Ugolini).

Diversu. add. Che non è simile, affatto differente: diverso. || In pl. sta per alcuni: diversi || Che non ha verso o maniera: sversato. || avv. Per diversamente. Sup. diversissimu: diversissimo.

Divertica. V. rivettica.

Divertimentu. V. divirtimentu.

Divèrtiri. v. a. Rivolger altrove: divertire. || rifl. Spassarsi: divertirsi. || Allontanar l’animo dalle cure, dai pensieri: divertirsi. || iron. Far cosa che dispiaccia p. e. divertiti tu, ca poi mi divertu io, fa pure che poi farò io. P. pres. divertenti: divertente. P. pass. divirtutu: divertito.

Divèttica. V. rivettica.

Diviari. V. deviari.

Dividendu. T. mat. La quantità o il numero da dividersi: dividendo.

Dividibbili. V. divisibbili.

Dividimentu. s. m. Divisione: dividimento.

Divìdiri. v. a. Porre intervallo fra cosa e cosa, più del disgiungere; si dice delle cose unite o attaccate, ed è meno materiale di separare che si dice delle cose vicine: dividere. || Far più parti, è più generico di spartire che è il ripartire le parti e si può dire delle cose già divise; è parimenti più generico del partire che è far più parti da poter dare a più: dividere. || met. Metter in discordia: dividere. || rifl. Il separare marito e moglie, o in generale chicchessia a vivere ciascuno da sè: dividersi. || Discostarsi, prender altre strade e dicesi anco delle cose: dividersi. || Dissentire: dividersi. P. pres. dividenti: dividente. P. pass. dividutu e divisu: diviso.

Dividiri. v. a. Mostrare, dar ad intendere: dividere. P. pass. dividutu: diveduto.

Dividituri –trici. verb. Chi o che divide: dividitore –trice.

Divìduu. V. divisibbili: dividuo. || Per individuo.

Divietu. s. m. Il vietare checchessia con autorità, legge: divieto.

Divigghia. s. f. Fascio di virgulti o di frutici o sterpi per uso di scopa nelle aie, nelle stalle: granata. Pasq. dice derivare da dividere perchè divide la paglia dal frumento.

Divigghiari. V. scupari. || Tirar fuori una pianta colle radici, spiccar con forza, sverre: divellere, divegliere.

Divinagghia. s. f. Divinazione: divinamento. (A. V. ital. divinaglia).