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Escrementazzu. pegg. di escremento: escrementaccio.

Escrementìziu. add. Che partecipa della natura degli escrementi: escrementìzio.

Escrementu. s. m. Il soperchio del cibo e degli umori separati dalla natura nel corpo animale, per cacciarlo fuori: escremento.

Escrementusu. add. Che ha escremento: escrementoso.

Escrescenza. s. f. Crescimento sopra il piano solito: escrescenza. || T. med. Crescimento di carne oltre il naturale in una parte del corpo: escrescenza. || Rigonfiamento delle acque sopra il livello ordinario: escrescenza.

Escursioni. s. f. Scorreria: escursione. || Per gita.

Escusari. V. scusari e derivati (Mort.).

Esecrari. V. esagrari.

Esecratòriu. add. Di giuramento in cui si chiama Dio per testimone: esecratorio (Mort.).

Esecutivu. add. Che eseguisce, che dà facoltà od ordine di eseguire: esecutivo. || mandatu esecutivu. T. leg. Ordine del giudice per cui si può costringere il debitore al pagamento: mandato esecutivo. || via esecutiva, potestà agli atti autentici di poter tosto essere messi in esecuzione: via esecutiva. || putiri esecutivu. T. pol. uno dei tre poteri del governo costituzionale: potere esecutivo.

Esecutòria. s. f. Approvazione regolare delle bolle pontificie, regio exequatur: esecutoria, esecuzionale.

Esecutoriali. add. Di mandato del giudice, esecutivo: esecutoriale.

Esecutoriamenti. avv. T. leg. Per via di esecuzione: esecutivamente. E s’usa per irremissibilmente.

Esecutoriari. v. a. Assegnare con atto esecutivo: esecutare. || Munire del regio exequatur. P. pass. esecutoriatu: esecutato. (Esecutoriare è barbarismo condannato dall’Ugolini).

Esecutòriu. add. Spettante ad esecuzioni: esecutivo. || Decreto del magistrato che permette lo eseguire alcun atto: esecuzionale. || Aggiunto dell’atto stesso spedito nella forma legalmente esecutiva e non soggetto a prolungamenti: esecuzionale.

Esecutu. add. da eseguiri: eseguito.

Esecuturi –trici. verb. Chi o che eseguisce: esecutore –trice. || – tistamintariu, quegli a cui il testatore commette di far eseguire l’ultima sua volontà: esecutore testamentario.

Esecuzioni. s. f. Lo eseguire: esecuzione. || mettiri in esecuzioni, eseguire: fare, mettere, mandare in esecuzione. || dari esecuzioni, metter ad esecuzione, ma porta l’idea di più prontezza, lestezza: dare esecuzione. || fari l’esecuzioni, effettuare una cosa colla forza: far l’esecuzione. E giustiziare.

Eseguibbili. add. Che può eseguirsi: eseguibile.

Eseguimentu. s. m. L’atto di eseguire: eseguimento.

Eseguiri. v. a. Fare, mandar ad effetto una idea propria o un comando ricevuto, suppone minor difficoltà dello effettuare, e si dice anco delle opere della mente o dell’arte: eseguire. V. effettuari. P. pass. eseguitu e esecutu: eseguito.

Esempieddu. V. esempiuzzu.

Esempigràzia. avv. Vale per esempio, a cagion d’esempio: esempigrazia, essempigrazia, esempligrazia.

Esèmpiu. s. m. Cosa che viene proposta o degna d’esser proposta da imitare o contemplare, seguire: esempio. || Quaderno dove i ragazzi si esercitan nello scritto: esemplare, partita, mostra (Rigutini). || E ancora un fatto, una particolarità addotta per dimostrare, per rendere più evidente una proposizione: esempio; questo secondo senso esemplare non l’ha. L’esempio è in bene e in male, l’esemplare è sempre di bene. || E quando ha senso di cosa da cui si levano copie, manoscritti, immagini, lezioni di carattere ecc., da imitarsi dal discepolo: esemplare. || dari bonu esempiu, esempio di azioni buone: dar buon esempio. || passari per esempiu, stabilire un uso incitando ciò che fu da altro praticato: andare o passar in esempio. || essiri timutu comu esempiu, esser esemplare: andar in esempio. || dari o mettiri in esempiu, proporre ad imitare: porre o dar in esempio. || senza esempiu, dicesi di cosa non mai avvenuta o rara: senza esempio. || per esempiu, formola dichiarativa colla quale ci disponiamo a proporre o citare checchessia: per esempio. || Prot. movi cchiù l’esempiu chi li paroli: contan più gli esempî che le parole. || la forza di l’esempiu, fa lu giustu, empiu, il cattivo esempio trascina anco i buoni.

Esempiuzzu. dim. Esempiuccio.

Esemplari. s. m. Cosa da cui si levano copie, manoscritti, figure ecc. proposte a discepoli: esemplare. || Cosa degna da imitarsi, sempre in buon senso: esemplare.

Esemplari. add. Degno di essere proposto ad esempio: esemplare. Sup. esemplarissimu: esemplarissimo.

Esemplarità. s. f. L’esser esemplare, nel senso morale: esemplarità.

Esemplarmenti. avv. In modo esemplare: esemplarmente.

Esemplificari. v. a. Apportar esempî, spiegar con esempî: esemplificare. P. pass. esemplificatu: esemplificato.

Esemplificatamenti. avv. Per via di esempi: esemplificatamente.

Esemplificaturi. verb. m. Chi o che reca esempî: esemplificatore.

Esemplificazioni. s. f. Lo esemplificare: esemplificazione.

Esemplu. V. esempiu.

Esentari. v. a. Far esente: esentare. || rifl. Allontanarsi: esentarsi. P. pass. esentatu: esentato.

Esentata. V. esenzioni.

Esenti. add. Privilegiato, franco, libero: esente. || essiri esenti, restarne libero: andar esente da una cosa. Sup. esentissimu: esentissimo.

Esenzionari. V. esentari: esenzionare.

Esenzioni. s. f. L’eccettuazione da un dovere, privilegio concesso o per ragioni speciali o per favore, si riferisce a qualunque peso e differisce da immunità che è di pesi personali, è privilegio che dispensa, e suol avere idea di più rispetto: esenzione.

Esèquii. s. f. pl. Pompa di martorio: esèquie. || fari l’esequii, esequiare: far le esequie. || accattarisi l’esequii, far cose che portino la morte, morire.